Marco Minniti e Matteo Salvini hanno la responsabilità politica di un suicidio tragico ed assurdo, quello dell’imprenditore nisseno Rocco Greco, che si è sparato un colpo alla tempia martedì scorso. Il Sig. Greco è uno degli eroi che, nel 2007, aveva iniziato a rifiutarsi di pagare il pizzo alla cosca ed alle stidde di Gela, rischiando la vita, e permettendo alla Polizia di compiere un’inchiesta penale che ha portato alla condanna definitiva dell’intero sistema mafioso della sua città. Un eroe, che era riuscito a convincere altri imprenditori di Gela a seguire il suo esempio. Dopo la condanna, i mafiosi hanno cercato di coinvolgerlo, sostenendo che in realtà lui fosse un complice del sistema criminale. Rocco Greco è stato assolto PER NON AVER COMMESSO IL FATTO da tre gradi di giudizio. Ciò nonostante, nell’autunno del 2017, l’allora Prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, ha inserito il suo nome e quello della sua azienda edile nella lista nera degli imprenditori che non possono vincere appalti perché collusi con la mafia. Costei non poteva non sapere della storia di Greco, che oltretutto presenta il suo ricorso alla Prefettura ed al Ministero degli Interni (Ministro Marco Minniti), che gli danno torto. Greco ricorre al TAR del Lazio, che ovviamente gli dà ragione. Poche settimane fa, il nuovo prefetto di Caltanissetta, Cosima Di Stani, ed il nuovo Ministro degli Interni, Matteo Salvini, lo rimettono sulla lista nera. Rocco Greco, nel frattempo, era stato costretto a licenziare i suoi 50 operai. Si è reso conto del fatto che la prefettura di Caltanissetta ed il Ministero degli Interni sono sodali e conniventi con la mafia. Ripeto: è una responsabilità politica. Naturalmente, già domani tutto sarà dimenticato. Ma coloro che credono, con personalità come Minniti e Salvini, di sostenere la sicurezza in Italia, sono complici dei mafiosi. Complici. Un uomo giusto è morto, nessuno lo ha difeso, noinostante fosse un eroe. Lo hanno punito per aver costretto la giustizia a condannare dei mafiosi. Ho passato la vita sapendo che Francesco Cossiga fosse un assassino. Ora posso dirlo di altri due politici, e di due prefetti, su cui nessuno indagherà. Assassini, assassini, assassini.

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