– Ci siamo. Berlusconi ha poche ore per compiere un vero miracolo di sporavvivenza. Bersani, come era logico attendersi, sta facendo tutto il possibile per aiutarlo. Non è completamente falso ma nemmeno completamente vero che ciò che sta accadendo oggi sulle borse sia responsabilitá della Grecia di indire un referendum sulle durissime misure chiamate erroneamente anticrisi. Ma non mi interessa in questa sede commentare i soliti giochetti di palazzo sulle parole. Oggi ci sarebbe bisogno di una decisione straordinaria del Parlamento presa comunemente dalla cosidetta maggioranza e le cosidette opposizioni. Questo non è possibile, il che é inaudito. Ancora in queste ore, i peones dell’una e dell’altra parte sono profondamente convinti che la ricetta di 60 anni d’Italia repubblicana (non facciamo nulla, la cosa si risolverà da sola) possa funzionare di nuovo. Del resto non si possono improvvisare in sei ore, il giorno dei morti (che ironia) una riforma fiscale, una riforma del mercato del lavoro, una riforma del demanio, una riforma delle partecipazioni statali, una riforma del sistema finanziario, una riforma del sistema dell’istruzione, una riforma della giustizia e soprattutto una riforma profonda e dolorose della pubblica amministrazione. Bersani si rende conto che la sua sopravvivenza, con Renzi alle porte, è legata a Berlusconi, ma non è in grado di trarne le dovute conseguenze. L’impotenza non procrea, al massimo distrugge. Siamo arrivati al punto. Ora abbiamo veramente tempo solo fino a domenica, poi può succedere di tutto, veramente di tutto. Persino che le banche chiudano per una settimana, che la Germania esca dall’Unione Europea insieme ad un gruppo piccolo di Stati, che venga cancellato l’Euro – tutte cose da pazzi, ma in questo momento può succedere di tutto. Per fortuna in Italia non sono marci solo politici ed imprenditori, ma sono ridicoli l’esercito ed i servizi segreti, se no potremmo trovarci di fronte ad una profonda svolta autoritaria. Oppure davanti all’anarchia, che crea i presupposti per una svolta autoritaria. Non sappiamo più a chi chiedere un atto di responsabilità. Siamo tutti bambini di fronte alla fine delle nostre stupide e comode illusioni. E comunque la Grecia fà la cosa democraticamente giusta. Non si può chiedere al popolo di pagare col sangue e non dare al popolo la possibilitá di decidere se vuole farlo o no. Questa è la democrazia – ovvero l’opposto dell’Unione Europea, che sta morendo in queste ore, senza che al capezzale ci sia nessuno in grado di salvarla. Forse, travolti dalla confusione sulla situazione dell’Unione Europea, molti dnoi hanno mancato di accorgersi di due altre catastrofi che accadono accanto a noi. Pochi giorni fà l’UNESCO aveva riconosciuto lo Stato palestinese, peraltro accelerando un iter previsto dagli accordi con Israele. Il risultato? Barack Obama ha cancellato i finanziamenti americani all’UNESCO, ora Israele ha stoppato quelli di Tel Aviv alla Palestina, e sono ripresi i raid aerei su Gaza, mentre la Knesset ha dato il via ad un nuovo programma allucinante di insediamenti ebraici al di là dei confini stabiliti con gli accordi internazionali. Questo atto di guerra ha luogo, come sempre, con la tacita approvazione degli Stati arabi circonvicini, che sarebbero contentissimi della cancellazione di Hamas dalla faccia della Terra. A Bangkok, invece, lo Stato, per far fronte alle indondazioni che minacciavano Bangkok e la zona turistica, ha aperto le dighe in direzione delle campagne, affogando campi, foreste, villaggi. Protestare? A chi? Il mondo guarda altrove, purtroppo… A chi dice che queste cose orribili accadevano sempre, ma che a causa della minore tecnologia non lo venivamo a sapere, rispondo: allora potevamo mettere la testa nella sabbia, ora sappiamo di avere il nostro piccolo personale concorso di colpa e, schiacciati, preferiamo andare a mangiare una pizza, a rimorchiare in un bar, a vedere la partita di calcio. Non faccio solo del moralismo da sera deprimente: il colonialismo ha garantito seicento anni di prosperità all’Europa. Ma la generazione che è rimasta con il cerino acceso in mano é la nostra. E questo non è moralismo.

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