– Nell’assurdo dibattito in occasione delle ricorrenze delle foibe e dell’olocausto c’é di tutto tranne che buon gusto, umanità e serietà. Dovremmo aver imparato la lezione, ed invece no. I massacri sono massacri, non hanno una giustificazione politica. Tutti i totalitarismi sono la negazione della vita, della speranza, dell’umanità, della civilità. Invece qui facciamo a gara a giustificare il genocidio compiuto dalla propria squadra del cuore con il genocidio degli altri. Pazzi, siamo diventati tutti pazzi. Angela Merkel ha ragione, qui sta maturando una nuova guerra mondiale, più terribile e decisiva di tutte quelle che l’hanno preceduta. Le derive antidemocratiche in tutto il pianeta, il soffocamento del welfare nel mondo occidentale in nome del salvataggio delle banche, la morte della politica, la crisi globale. Siamo di nuovo come all’inizio degli anni 30, ma con una spirale molto più stretta, attori molto più potenti (Cina, Russia, Europa, Stati Uniti), una velocità maggiore. Nessuna ideologia politica giustifica la morte di una sola persona. Ogni morto per mano di un’ideologia è un’offesa all’essere umano, è un’umiliazione che abbiamo subito. Non mi importa se la vittima è un inerme cittadino istriano, ebreo polacco, palestinese di Gaza, contadino biafrano, coltivatore di riso vietnamita, intellettuale cileno. La vita è il valore unico ed incontrovertibile. La difesa della vita, oggi più che mai, è un’utopia contro la quale si battono quasi tutti gli ideologismi e soprattutto tutte le teorie economiche. Tutte le vittime vanno piante, perché erano una parte di noi che non tornerà più.

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