Dopo la decisione presa dal Ministro degli Interni Matteo Salvini (si badi bene: non dal governo, che non è stato sentito, come confermato indirettamente dal Ministro ai Trasporti Danilo Toninelli, ma da Salvini personalmente) di chiudere i porti italiani alle ONG e quindi di sbarrare la strada alla nave Acquarius con oltre 600 clandestini, si riapre (giustamente) la questione: ma devono venire tutti qui in Italia? Perché Malta chiude i porti, e nessuno dice niente, e se lo facciamo noi italiani tutti si indignano? La percezione degli Italiani è che siamo sotto attacco, che ci siano ovunque valanghe di “diversi” che ciondolano, bighellonano, fanno paura, combinano guai. Il che è parzialmente vero, ma abbastanza vero da essere insopportabile e da creare un problema gravissimo: ci sono in Italia centinaia di migliaia di persone, immigrati economici e politici, che lavorano in regola o meno, con contratti disumani, e tengono in piedi l’agricoltura ed il manifatturiero, permettendo alle nostre aziende di praticare prezzi al consumo completamente folli, ma di cui i cittadini Italiani si felicitano ogni volta che vanno al supermercato. Non ci vuole molto a dire: benvenuti a coloro che lavorano, rispediamo al mittente quelli che delinquono. Ma è difficile distinguerli, nevvero? E nel dubbio, per molti Italiani, meglio cacciarli tutti. Per fortuna si tratta di una scemenza che nemmeno il Ministro Salvini potrà mai perpetrare. Ma il problema rimane. Una prima risposta VERA, e non demagogica, eccola, è ufficiale, e viene dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Perché in Italia ci sono 2,4 rifugiati per ogni mille abitanti. A Malta ce ne sono 18,3, la quota più alta d’Europa dopo la Svezia (23,4). Inutile dire che l’Italia si trova in uno degli ultimi posti di questa classifica. Ma sono dati che vanno letti attentamente. Secondo la stessa fonte (UHCR, https://www.unhcr.org/551128679#_ga=2.181655271.1733768743.1528814169-1292848245.1528814169), ogni anno ci sono 2,17 milioni di persone che cercano di venire in Europa. La maggior parte di costoro vanno in Germania (434mila) o in Francia (274mila), ma l’Italia, con 157mila clandestini, è al terzo posto. Come si conciliano le due cifre, apparentemente contraddittorie? Perché, a mio parere, né la politica di Minniti, né tanto meno quella di Salvini affrontano il problema (dimenticatevi che lo risolvano)? Perché l’Italia ha bisogno di anni per decidere se concedere asilo ad una singola persona, gli altri Paesi pochi giorni. Le nostre strade sono piene di gente che aspetta invano da mesi, o che ha smesso di aspettare ed è entrata in clandestinità. La colpa di questa situazione non è dell’Unione Europea, non è delle ONG, non è degli africani – ma solo nostra, dei governi che si susseguono dal 2001 ad oggi, e nei quali erano rappresentati, di volta in volta, PD, Forza Italia, Lega ed ora pure i Cinque Stelle. Nessuno di costoro ha mai tentato di affrontare il problema. E la gente, che non vuole sapere, non vuole capire, vuole solo arrabbiarsi, li appoggia e li sostiene nella loro ignavia. In un Paese serio, la gente verrebbe salvata dalle acque, rimessa in piedi, verrebbe analizzata la loro richiesta, e verrebbero smistati. In poche ore. Da noi no. Quindi, lentamente, la “soluzione” strisciante ed incombente diventa: spariamogli quando sono fuori dalle acque territoriali. Vedrete.

https://www.unhcr.org/551128679#_ga=2.181655271.1733768743.1528814169-1292848245.1528814169

Lascia un commento