– Il segnale è forte e chiaro. Giovanni De Gennaro è stato nominato dal Presidente del Consiglio Monti sottosegretario con delega ai servizi segreti. Con lui, a strascico, vengono probabilmente promossi una serie di ufficiali: il capo dell’anticrimine Francesco Gratteri, condannato a quattro anni, l’ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini, a cinque anni, l’ex vicedirettore dell’Ucigos Giovanni Luperi, a quattro anni, l’ex dirigente della Digos di Genova, Spartaco Mortola, a tre anni e otto mesi, l’ex vicecapo dello Sco, Gilberto Caldarozzi, a tre anni e otto mesi. E poi Pietro Troiani e Michele Burgio, accusati di aver portato le molotov nella scuola, che sono stati condannati a tre anni e nove mesi. Si tratta dei quadri responsabili della famosa squadraccia fascista che ha sulla coscienza il pestaggio alla Scuola Diaz di Genova e le torture sui prigionieri avvenute nei giorni successivi agli arresti illegali effettuati dopo il pestaggio. Monti, insomma, conferma la linea degli apparati dello Stato che proprio da Genova era partita e che si era vista confermata in modo così evidente durante la manifestazione romana contro il Governo Berlusconi dell’autunno scorso. Infiltrati da reparti speciali della Polizia, cosidetti “manifestanti violenti” si intrufolano nei cortei pacifici, spaccano tutto, scompaiono come per magia quando la Polizia aggredisce la gente che passeggiava. Attenzione: non si sostiene che i poliziotti che reagirono quel giorno siano dei mostri. Io c’ero, erano ragazzi spaventati e manipolati come noi dall’altra parte, tutte marionette più o meno inconsapevoli di un gioco più grande. E quando gli hooligans a Piazza San Giovanni hanno iniziato a sfasciare tutto, lì qualunque tentativo di mantenere il controllo dei nervi sarebbe stato ridicolo. Non si stigmatizza il poliziotto spaventato che picchia, ma chi lo arma e lo mette in condizione (con predeterminazione) di perdere il controllo sulla situazione e sui suoi nervi. In questo modo si convince la gente per bene a non andare in piazza a protestare, perché alle persone per bene non piace essere strumentalizzata e pestata. Quindi i suicidi. In Italia non c’è altra via. Protestare non posso, cambiare non si può, quindi mi ammazzo. PdL e governo giocano a scaricabarile su chi porti la responsabilità sui suicidi. Noi che guardiamo da fuori tacciamo. Sono responsabili tutti, dai rappresentanti della destra, che è stata al governo quasi ininterrottamente per due decenni ed ha distrutto il Paese; quelli della sinistra e del centro, che quando non erano complici dormivano; quelli del partito delle banche, che sono qui a sparare sui superstiti di vent’anni di berlusconismo. Dopo le elezioni ed il trionfo del movimento di Beppe Grillo, ci fosse stata la Democrazia Cristiana al potere, avremmo visto una mediazione. Monti no, lui è tetragono. Avanti tutta, verso la guerra – dando naturalmente la colpa a noi. E quando la JP Morgan, salvata due volte con iniezioni miliardarie di soldi dei cittadini, annuncia che ha di nuovo fatto un pasticcio con i derivati e che si trova di nuovo in ginocchio, tutti zitti. PD, PDL, UDC, IDV, Leganord, Partito delle Banche. Tutti zitti. E noi paghiamo e continuiamo a morire. Ed a sentirci in colpa, per giunta. Intanto De Gennaro si prepara a gestire la pace sociale come gestì la notte di sacchi a pelo della Scuola Diaz. Affogare nel sangue tutto, soprattutto chi non fà nulla. Ci vuole un morto vero, Monti ha bisogno, disperatamente bisogno, di un morto vero che giustifichi nuove leggi antidemocratiche e che per una settimana tolga dalle prime pagine dei giornali Befera, Equitalia, Fornero, Passera e tutti quei mostri che sono stati generati da vent’anni di sonno della ragione degli italiani.

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