Giorgia Meloni porta un manipolo di invasati a protestare di fronte al Museo Egizio di Torino (uno dei più bei musei d’Italia, e quello che, negli ultimi anni, ha registrato l’aumento più consistente di visitatori e di ricavi a favore delle casse dello Stato) perché il giovane direttore, Christian Greco, ha aperto una finestra di tre mesi nel corso dei quali i cittadini di lingua araba entrano in due al prezzo di uno. In questo modo moltissimi arabi, che vivono in Italia, hanno visitato il museo dal dicembre 2017 ad oggi. L’On. Meloni, capo di Fratelli d’Italia, ha detto che se il centrodestra dovesse vincere le elezioni, farà cacciare il direttore del Museo, che lei dichiara “razzista”, perché discriminerebbe gli italiani a costi milionari per l’erario. Mentre le centurie psicofasciste della Meloni giaculavano in strada, il Sig. Greco è sceso, ha affrontato questa sgallettata, e le ha spiegato, con cortesia e pacatezza, che ciò che dice è privo di fondamento. L’On. Meloni alla fine della conversazione dice che lui, qualunque cosa dica, non potrà mai convincerla. Quindi Fratelli d’Italia conferma il fatto che, se vincesse, farebbe fuori Greco ed una serie di direttori di musei che, a volte, nemmeno sono italiani (razzismo! razzismo!), e che in cinque anni hanno triplicato il fatturato ed il numero di visitatori. Scrivo questo per lo sfortunato caso in cui qualcuno, che vorrebbe essere patriota, stia pensando di votare per quel partito, che è fortemente, duramente e scioccamente anti-italiano. Se credete nei valori sacri della patria, abbiate il coraggio di votare Casa Pound o roba simile, e di esporvi alla possibilità che, anche in Italia, la violenza cieca dei neonazisti finisca per strada e vi addobbi di leccamuffi e sprangate, come sognate e meritate.

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