Ciò che accade in Corea del Nord ogni giorno è una risposta semplicissima e terribile a coloro che sostengono che i popoli sono da soli responsabili della situazione in cui vivono – soprattutto in riferimento a coloro che, scappando da Paesi poverissimi o in guerra, cercano di raggiungere l’Europa. Il dittatore con la faccia da mariuolo discolo e viziato che lascia massacrare il ministro della difesa a cannonate perché si è addormentato durante una parata è talmente assurdo da spiegare che, in alcuni contesti, non esistono le condizioni per cui la rabbia, la disperazione, il senso di giustizia, la fame, e persino la volontà di sopravvivere dei singoli porti automaticamente ad una sollevazione popolare comune che, come un fiume in piena, spazzi via l’orrore. Niente affatto. L’essere umano, se la pressione eccede un limite che per ciascuno di noi è personale, è come un animale colto dai fari di notte: si blocca, non è più in grado di reagire – e se invece reagisce, allora fugge. Non esiste una possibilità reale di pace, giustizia, progresso e benessere per decine di nazioni al mondo. Nessuna. Allora che ribattere? Che se li lasciamo venire da noi presto saremo nelle loro stesse condizioni? Questa è una bugia sciocca. Dobbiamo offrire loro una possibilità reale di integrazione, e colpire che non ha voglia di essere integrato. Ma non solo tra gli immigranti. In Italia, per avere pace, giustizia, progresso e benessere deve essere imposta la legge a ciascuno, nessuno escluso. Se l’unica prestazione che io abbia mai ottenuto nella mia vita è stata quella di nascere da una mamma italiana, non sono meglio di chi, scappando dalla fame e dalla guerra in Somalia, in qualche modo è arrivato fino a qui. Anzi. La grande innovazione dell’Illuminismo avrebbe dovuto essere quella di imporre non la legge del più forte, ma quella delle idee. Non ce l’abbiamo fatta – e nemmeno ci abbiamo provato davvero, tranne che in alcuni momenti topici, come alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, da noi come in Corea del Nord, vige la legge della jungla. La differenza è che tra noi, ancora oggi, esiste una concorrenza tra poteri differenti ed una pigrizia non completamente asservita: in più ci sono alcune persone che, nonostante tutto, si battono per le proprie idee e soprattutto “fanno” cose belle e giuste. Queste persone meritano rispetto. Artisti, volontari, medici, artigiani, ci sono bellissime persone ovunque. Ma rispettare queste persone significa evitare che personaggi come il Senatore Razzi vadano a rappresentare l’Italia in Corea del Nord e che non succeda nulla. Lui è un pupazzo, ma noi che lo abbiamo votato e permettiamo che continui a farlo, siamo una manica di imbecilli. Siamo solo all’inizio, purtroppo. La nuova legge elettorale peggiorerà le cose, permettendo l’elezione non solo di canaglie conclamate, ma anche di persone come Razzi, alcuni Grillini ed il Sindaco Ignazio Marino, che avrebbero bisogno della nostra comprensione ed essere raccolti da strutture sanitarie in grado di occuparsi dei loro limiti – dopo che avremo smesso di tenere al potere coloro che, piccoli dittatori nordcoreani in erba, sostituiscono i nostri rappresentanti con questa gente. Non ho citato Matteo Salvini, dopo il bagno di folla a Casapound e le uova prese al sud. Matteo Salvini non è un pupazzo, è un pericolo.

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