– Quell’anziano signore malmenato dalla Polizia greca nel centro di Atene è Manolis Glezos – l’uomo che, il 30 maggio del 1941, in piena occupazione militare nazista, scalò con un compagno l’Acropoli ed ammainò la bandiera tedesca. Imprigionato e torturato da tedeschi ed italiani, Manolis Glezos venne poi arrestato nuovamente su ordine del governo filoamericano del 1954 e, all’inizio della dittatura fascista del 1967, arrestato ancora ed infine mandato in esilio. Manolis Glezos non è un ragazzino imbecille che tira un idrante su un poliziotto, ma il simbolo dell’anelito di libertà e democrazia di un popolo. A 90 anni è finito in ospedale perché dimostrava per la libertà. Ad Atene succede ciò che i governi dell’Unione Europea preparano fino dal G8 di Genova di oltre dieci anni fa: lo stato di guerra fra le banche e la popolazione, con l’esercito dalla parte delle banche, la politica succube delle banche. L’unico parte del bilancio dello Stato greco che la BCE non vuole tagliare sono le spese dell’esercito. Non crediate che ciò che accade ad Atene sia confinato lì, è solo l’inizio del nuovo Medioevo fascista che sta calando sul Vecchio Continente e che, non avendo nessuna ragionevole linea politica ed economica, porterà questa generazione di giovani europei ad un nuovo olocausto bellico. Ad Atene, la culla della democrazia mondiale, si combatte l’ultima battaglia ancora disperatamente pacifica contro la distruzione del principio illuminista di libertà, fraternità ed uguaglianza. Non crediate che non verranno anche da noi a fare lo stesso. Non crediate. Non sperate. Non chiudetevi nel gretto del vostro ghetto di interessi particolari. Con l’Europa della BCE che ha proibito il referendum greco ed ora guida i militari in piazza muore la democrazia anche da noi, poi moriremo noi. Είμαι επίσης ο Αθηναίος – anch’io sono ateniese

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