Finisce una delle giornate più difficili della mia vita. Finisce in una sorta di nebbia, come se tutto fosse irreale ed intangibile. Eppure, quando sarà passata non solo questa notte, ma le prossime notti, di tutto questo non resterà nulla. Ringrazio Dio per avermi messo nuovamente alla prova, ed avermi aiutato. Ma ringrazio ancora di più alcuni amici veri, coraggiosi, intelligenti, più forti di me. Se qualcuno mi avesse detto, quando avevo 17 anni e speravo con tutte le mie forze, e pieno di dubbi e paure, che la mia vita potesse essere straordinaria e complessa, eroica e buffa, piena di affetto ed ambizione, non avevo minimamente la forza immaginativa per vedere ciò che poi è realmente accaduto. Mio papà me lo ha sempre detto: Paolo, hai scelto di fare a capocciate con gente più grande di te, hai sempre saputo che le avresti prese, non importa quante ne avrai date. Ha ragione. Ho avuto momenti di esaltazione, di euforia, di terrore, di infinita disperazione. Ma la vita mi è tornata incontro, come un gatto che fa le fusa, ed ora sono qui con un bicchiere d’acqua e talmente tanta adrenalina in corpo da non sapere come fare per dormire. A tutti coloro che hanno paura di tante cose: abbiamo in noi ed intorno a noi una forza immane. Immane. Una forza che muove le ruote del destino e ci accompagna, un’onda di un oceano iroso e selvaggio, su cui sappiamo veleggiare, e nessuno sa come. L’energia sprigionata dalla necessità di farcela ad ogni costo è come una droga, e lascia svuotati, estinti, esausti. In questo vuoto resta una luce, un sorriso. Un clic. La doppia elica gira, ineluttabile. Sono vivo. Io, come uomo o donna, ci sono. E domani sarà un’altra giornata di fuoco.

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