– Sia ben chiaro: condivido i motivi per cui migliaia di persone oggi sono scese in piazza a Roma. Ancora più chiaro: la violenza spaventosa della Polizia non mi ha stupito, mi stupisce che non siano ancora riusciti ad ammazzare nessuno, a creare una nuova Giorgiana Masi. E non ci nascondiamo dietro un dito: coloro che hanno tirato sassi o si sono lasciati andare ad atti di vandalismo speravano anch’essi che la Polizia avrebbe messo in atto una rappresaglia sanguinosa. Gli uni volevano l’avvertimento, gli altri il martire. Ma non è per questo che si andava in piazza: chi ci è andato o non glie ne fregava abbastanza, o si é fatto strumentalizzare. Il che non vuol dire che la protesta sia ingiusta. Il che non vuol dire che in un Paese civile non dovrebbe essere possibile manifestare senza finire nel sangue. Ma in Spagna, in Portogallo, in Grecia, in Slovenia, oggi, ovunque la Polizia ha cercato il morto ed i gruppuscoli più emarginati hanno cercato il martire. Ebbene? Ebbene il prezzo di questa strumentalizzazione si può pagare solo ad una condizione: se le migliaia di persone in piazza sono onestamente pronte a cambiare il Paese. Se sono pronte a dimezzare i dipendenti della Pubblica Amministrazione, a far cancellare il sistema occulto del finanziamento parabancario e tutti gli altri rivoli della corruzione e della furbizia che, evitando la legge, sono la vera ripartizione della ricchezza in Italia: una ripartizione che avviene per taciuta ed omertosa illegalità. Dal 1948 almeno. Non fate ora i buffoni: i partiti sono come sono perché noi siamo come siamo. Siamo tifosi e non critici, siamo pronti a tagliare qualunque cosa purché non tocchi i nostri privilegi. Gridare abbasso Monti e poi appoggiare uno dei partiti reazionari come il PD, il PDL, l’UDC o compagnia cantante che protegge il nostro piccolissimo orticello personale è suicida. Difendere i “diritti acquisiti” dei lavoratori contro l’umiliazione e l’emarginazione dei disoccupati è egoista e suicida. Credere che cambi qualcosa se Grillo andrà al governo (o Renzi, o Bersani, o Montezemolo!) è una bugìa che raccontiamo a noi stessi. Siamo un Paese di gattopardi pronti a ringhiare se poi la Polizia ci promette che ce le darà di santa ragione e ci impedirà, a manganellate, di pensare e di prendere in mano la nostra responsabilità. Dimostrare non basta più. Pensiamo. Immaginiamo. Controlliamo. Studiamo. Proponiamo. Diventiamo tanti, ma tanti per poter cambiare – con la democrazia, nella democrazia, quindi cacciando tutti i partiti reazionari. TUTTI, compreso il fascismo teocratico di Grillo. Ed impariamo a conoscere i nostri alleati non dal colore della maglietta, ma dalle idee. E quando saremo in piazza non ci picchierà più nessuno, ve lo garantisco.

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