Ho visto la fiction su Fabrizio De André. Mi correggo: ho visto la fiction su ciò che Dori Ghezzi vuole che si ricordi dell’uomo con cui viveva, chiunque egli fosse. Come se Ombretta Colli raccontasse Giorgio Gaber o Simona Izzo scrivesse una sceneggiatura su Antonello Venditti. C’era un po’ di Don Matteo, alcuni trucchetti presi dai capolavori filmici su Bob Dylan, zero musica, zero arte, un po’ di Francesco Nuti, noia a secchi, rumori di pubblico ai concerti come si trattasse di Elton John. Mi ha fatto schifo. Lo so, serve a far sapere ai bambini che Fabrizio de André è esistito, ma poi si spiega solo che una tizia ha bisogno di gridare al mondo quanto lui la amasse, che lui fumava e beveva troppo. Delle canzoni si sente poco, sprazzi, ridondando cose dette nello sceneggiato – insopportabile. Un’occasione sprecata e dimenticabile, peccato.

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