La Giunta del Sindaco Marra è scesa sulla Terra e si è trovata a dover far fronte alla realtà. Dei proclami della campagna elettorale non resta più nulla di nulla, ma finalmente ci sono delle chiare scelte politiche. La Giunta Marra vuole preservare i posti di lavoro dell’Amministrazione Comunale, e per far questo annulla il programma di recupero del patrimonio stradale ridotto allo stato lunare; rinuncia agli investimenti nella cultura (tranne sostenere Zetema e, quindi, la casta del PD) e nel museale; rinuncia a salvare ATAC (ma non vuole privatizzarla, quindi ritengo che l’obiettivo sia di pilotarla al fallimento e cancellare i mezzi pubblici dalla Capitale – altro che funivia…); riduce le spese per l’aiuto alle persone più svantaggiate, ma nel modo il più delicato possibile; ed infine cancella ogni piano di investimento. Il pagamento del salario accessorio, annunciato pochi giorni fa, è stato congelato dalla Corte dei Conti (ed era quasi ovvio, secondo me Marra l’ha fatto annunciare a Raggi per fare in modo che la Giunta passasse da “vittima”. Invece il bonus asilo, mille volte giurato e spergiurato dall’Assessore alla Funivia, Virginia Raggi, è stato cancellato. Via. (grazie a Josto Zedda, che me lo ha ricordato!). Nonostante ciò, il budget per il 2017 ha un buco ulteriore di circa 217 milioni di Euro. Non scrivo per lamentarmi, anzi. Finalmente Marra e la sua squadra ci danno dei dati su cui lavorare, e sarà difficilissimo per chiunque contestare queste scelte, perché manca un’alternativa realistica. Mentre il Governo Renzi scrive una legge di bilancio nella quale favoleggia di entrate illusorie, il primo bilancio Grillino mostra un estremo realismo ed un’umiltà rinfrancanti. Non ci sono alternative, bisogna partire dalla realtà. In questa chiave va letta anche la rinuncia alle Olimpiadi, che sarebbero state una scommessa a mio avviso assurda. Lasciamo stare che quel cretino dell’On. Di Maio abbia detto che le Olimpiadi non si possono fare perché la gente ruba, quando lui ed il suo partito ora sarebbero responsabili del fatto che le ruberie finiscano. Le Olimpiadi erano assurde perché oramai è dimostrato che costano più di quanto rendano, anche se nessuno ruba un solo chiodo. La scelta politica della Giunta Marra è chiarissima: ottenere l’appoggio dei potenti – di quelli che i Grillini, da giovani, insultavano come “la Casta”. Marra è dalla parte della famiglia Cerroni, dalla parte del Clan Tredicine, dalla parte delle consorterie dei dipendenti pubblici. In questo modo ottiene la stabilità necessaria per gestire un bilancio durissimo, spartano, che la gente maledirà – e che pure ha pochissime alternative, difficilmente migliori di quella proposta. La politica è questo: scegliere una scelta praticabile, la meno peggio tra quelle possibili. Ovvio, i critici dicono che questa proposta di budget manchi di fantasia. Per fortuna, dico io, che di funivie ed altre pallonate davvero non ne abbiamo più bisogno. I pochi risparmi possibili, la Giunta Marra vorrebbe usarli per ridurre il deficit ed abbassare le tasse comunali – un obiettivo condivisibile. In questo senso ho trovato fastidioso il fatto che “Il Messaggero” abbia sottolineato che il team del Presidente americano Donald Trump abbia, su un blog, osannato Virginia Raggi come il Trump di Roma. La Signora Raggi non ha colpa alcuna delle imbecillità che scrive Donald Trump o chi per lui. Continuare a giudicare i politici in base a scemenze simili significa abdicare alla responsabilità di ciascuno di noi di capire la realtà. La Giunta Marra, quando sarà il momento, la giudicheremo per i fatti. Se un giorno Marra dovesse decidere di venire in ufficio coi capelli tinti di fucsia ed avvolto in una bandiera della Polinesia, ci riderei su, ma non cambierebbe nulla alla necessità che lui risolva i problemi di Roma. Se una chioma fucsia lo fa star bene, che sia.

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