Una metà delle persone con cui discuto si divide in mille rivoli perché ha decine e decine di idee diverse ed a volte opposte su come uscire dalla situazione gravissima in cui ci troviamo. L’altra metà è invece unita su ciò che vuol distruggere, sa bene contro chi vuole marciare, a chi credere fideisticamente. I primi si interrogano sul che fare, i secondi su chi debba ricevere una delega in bianco per fare. I primi, purtroppo, uniti solo sui loro dubbi e la loro ricerca dell’efficienza, della ragionevolezza, dell’inclusione, non hanno né voce politica, né uno spazio o magari solo un pertugio in cui esprimersi. Gli altri, invece, marciano sulle rovine dell’Impero cantando. Se vuoi stare dalla parte di chi vince, devi seguire questi ultimi? No, nemmeno, non più. Nel nuovo mondo che abbiamo permesso nascesse, costoro, dal PD al M5S, dalla Lega Nord a Forza Italia, esistono e marciano a prescindere dal voto popolare o dalla partecipazione della cittadinanza. Non risolvono, raccontano. Realizzano uno dei sogni dell’uomo: distruggere a prescindere, esercitare potere seguendo il capriccio, perdonarsi ogni errore, tautologicamente. Sicché, come direbbe Carlo Pedersoli, io sto con gli ippopotami.

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