Su un mio post relativo a Roma, Valerio Pietropaoli ha risposto: “hai preso solo 11 like, sono pochini”. Se fosse solo astio personale ci sarebbe solo da sorridere, ma temo oramai che qui ci sia qualcosa di strutturale, di violento, pericoloso e gravemente malato. Questa affermazione, infatti, è utilissima per spiegare la deriva autolesionista e nazionalsocialista di coloro che sono tifosi del Grillismo, non potendo esserne parte politica (che non esiste). Essendo persone che hanno deciso di rifiutare consapevolezza, responsabilità e dialogo, avendo loro da tempo bandito il termine “democratico” dalla loro scala di valori, vivono in una sorta di “Grande Fratello” continuo, in cui contano i like, non l’effetto delle cose che fai. Non importa ciò che scrivi, importa quanti like ricevi. Fabrizio Caccetta, pochi giorni fa, per insultarmi mi dava dell’intellettuale. Magnifico. Una carissima amica, che ha una posizione di rilievo nel mondo museale toscano, in un dibattito elettronico con una Grillina si è sentita ribattere (ho tolto le parolacce e restaurato la zoppicante grammatica italiana): “fai la sbruffona perché hai ragione e noi torto. Ma noi siamo tanti, e saremo noi a decidere”. Un vero manifesto programmatico dello psicogrillismo: siamo matti, distruggiamo tutto, siamo corrotti ed inefficienti, ma siamo tanti, quindi dobbiamo comandare. Un’altra persona, che considero un “amico che sbaglia” e quindi non menziono, se io critico la gestione dell’ATAC e dell’AMA, del bilancio comunale e della gestione delle concessioni alle bancarelle (andate per la maggior parte alla criminalità organizzata), risponde che lui gira in bicicletta e gli pare che alcune strade siano state sistemate. Il Grillismo ha retrocesso la pittura ai tempi precedenti l’invenzione della prospettiva, ed ha reintrodotto la fede religiosa al posto dell’empirismo. Voi dite che esagero, che non è vero che tutto questo ci porterà alla fame ed alla guerra. Speriamo abbiate ragione voi. Dal mio punto di vista mi accorgo che questa gente non mi faccia più arrabbiare, ma solo paura. E che io abbia paura, ovviamente, li fa sentire forti e vincenti. Per il Grillismo, la Legge della Jungla è un pericoloso modernismo, perché ha una base pratica, mammifero contro mammifero. Loro sono retrocessi allo stato della lotta tra termiti.

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