– Melissa Bassi, poco più di una bambina. Come Giorgiana Masi. Le lacrime, la rabbia, la frustrazione, il senso di impotenza. Ed ancora i simboli: nella Regione in cui Niki Vendola è alla testa del Governo, in una scuola intitolata a Giovanni Falcone ed a sua moglie, a vent’anni dalla strage di Capaci. A poche ore dai ballottaggi per le elezioni amministrative in cui la destra si spegne nel mare della sua corruzione e della sua incompetenza. Melissa Bassi, che a queste cose, probabilmente, non ha pensato mai. Non gliene hanno dato il tempo. Ed ora il balletto di Stato, l’ipocrisia, e noi in silenzio, cosa dobbiamo fare? Cosa possiamo fare, senza essere strumentalizzati? Come fermare le bestie? Quaranta anni fa saremmo usciti tutti dalle scuole e dalle fabbriche, avremmo sfilato, chi in silenzio, chi gridando, oggi non si può più, a nessuno verrebbe in mente. Tutti inchiodati davanti alla TV. Ed è purtroppo solo l’inizio… temo che siamo di fronte a qualcosa che cambierà diverse regole e consuetudini. Chi ha ammazzato questa bambina l’ha fatto apposta. Ha fatto saltare la bomba guardando i ragazzini in faccia mentre uscivano dalla scuola, sapendo esattamente e freddamente cosa stesse facendo, perché, ed in nome di chi. Ora esce fuori di tutto: la mafia (in Puglia? Non comandava la Sacra Corona Unita?), lo Stato, la massoneria, i servizi deviati, manca solo una rivendicazione degli hooligans del Lecce, rabbiosi per la retrocessione della loro squadra di calcio. Confusione creata ad arte, perché manca un governo democratico che ponga un argine vero. Il governo dei tecnici è un governo non eletto democraticamente, che risponde dei suoi atti ad un sistema bancario che, dopo averci portato al disastro, ora ce lo fà pagare. Ma il sistema bancario non ha un colore politico. La decisione di Bretton Woods, che ora paghiamo col sangue, non è stata presa né dai partiti di destra né da quelli di sinistra, ma da dei governi debolissimi che guidavano dei Paesi distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale, Paesi che erano ostaggio dell’economia industriale americana e del Piano Marshall, cui non esistevano alternative sensate. Le bombe contro Equitalia sono bombe contro il governo Monti. Vanno stigmatizzate e combattute, come tutte le forme di violenza. Le bombe di Brindisi aiutano il governo Monti, anche se non credo a nessuna cospirazione cervellotica dei servizi segreti. Credo piuttosto che in una situazione come la nostra, la possibilità che un deficente, un criminale o un killer prezzolato abbiano la possibilità di occupare uno spazio mediatico e politico immenso – perché occupano il vuoto di democrazia e di cultura, che 18 anni di berlusconismo e di recupero al potere dell’estrema destra, garantito da tutti i partiti dell’arco costituzionale, hanno creato.

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