Oggi le cifre non valgono più. Vale la percezione, e se è sbagliata, allora vuol dire che è ancora più giusta. Oggi la scienza non vale più. Se il governo vuole, può ottenere il risultato di far insegnare che la Terra sia piatta. Oggi la ragione non vale più, vale la rabbia. E se la rabbia colpisce non le cause del disagio, ma i suoi effetti, tanto meglio, intanto evitiamo l’immobilismo. Oggi, anche coloro che vorrebbero essere diversi, dal momento che sono dislessici ed hanno bisogno di un’armonia della comune ignoranza, ti dicono che va bene farsi dettare l’agenda, le parole, i temi e le battaglie da chi sta distruggendo la civiltà. Ebbene, non mi capirete. Sono questi ultimi, quelli che odio di più. Che si sentono a posto perché sono “contro” le sparate di questo o quello, e non hanno proposte, perché non hanno nessuna conoscenza, vivono consumando i patrimoni altrui, considerano la pigrizia e l’astensione il bene sommo. Ah, poi si innamorano. Per ingannare la noia. Far finta di essere sani. Gaber lo ammoniva quasi 50 anni fa. Salvini e D Maio hanno paura del pensiero e della conoscenza, e la combattono fieramente. Ma questi altri fanno lo stesso, sono complici sordidi ed autoreferenziali, che si difendono dimenticando, a blocchi, interi campi semantici.

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