Spero che a nessuno sia sfuggito il fatto che la nomina di Francesco Palermo alla testa di CDP Cassa Depositi e Prestiti sia stata la decisione più sofferta presa finora dal governo gialloverde. La persona scelta è un funzionario dell’apparato, che oltretutto siede anche nei vertici del Fondo Atlante. Nello stesso accordo, Alessandro Rivera è stato nominato direttore generale del Ministero del Tesoro. Un altro uomo d’apparato, con diversi anni di risultati di successo. Devo ammettere che, nella mia ignoranza, questa scelta mi rassicura. Così come mi rassicurano le prese di posizione del Ministro Tria. Ma resto un ignorante: non so come sarà la linea di gestione della legge di bilancio. Sono per ora ragionevolmente sicuro che, per finanziare una qualche versione del reddito di cittadinanza, non verranno usati i risparmi postali (enormi) contenuti in CDP, ed al contempo si può iniziare a credere che Alitalia resti nelle condizioni in cui si trova ora: gestita dallo Stato, e con dei guadagni rassicuranti, con la prospettiva di ampliare finalmente l’offerta di voli internazionali ed intercontinentali. Posso iniziare a sperare che Finmeccanica (Leonardo) e Fincantieri non vengano smembrate e svendute, e che nessuno tocchi ENI. Sulla maggior parte delle altre questioni, il governo Salvini-Di Maio sta dimostrando, in modo sorprendente, di proseguire tout court la linea del governo Gentiloni. L’unica cosa che è cambiata nei fatti (e non nei proclami) è un’occupazione del potere come non si era mai vista prima. La colf in nero di Figo e la “assistente particolare” di Di Maio a 70mila Euro l’anno sono cose da Prima Repubblica, schifezze da democristiani quali stanno dimostrando di essere. Ma sono tranquillizzanti. Alla RAI possono anche mandare Baciccia, Sbirulino e la Madonna di Casaleggio, non serve a nulla. Da oggi in poi si comincia a fare sul serio. Ripeto ciò che dissi: il reddito di cittadinanza non è regalare soldi ai fannulloni, ma finanziare i consumatori che, non essendo più capaci di sostenere la democrazia con il loro voto consapevole, almeno possono essere istruiti a comportarsi in modo da sostenere l’economia. Tria è la garanzia (per ora) che, se si andrà in quella direzione, ci si andrà in modo sensato, e non mettendo al voto decreti raffazzonati che nemmeno si sono letti (la figuraccia di Di Maio sugli 8mila posti di lavoro vale veramente l’efferatezza dell’imbecillità di Virginia Raggi). Già il fatto che si cerca di far passare questa leggina democristiana per decreto (ovvero senza passare al vaglio delle Camere) è un grande segno di debolezza. Come Mattarella insegna, bisogna aspettare ed impuntarsi sulle cose che contano. E per favore, non parlatemi di PD. Pare vogliano offrire una carriera a Boeri. Si ripete la macchietta di Rutelli/Guzzanti: a Berluscò, t’avemo portato l’acqua co le ‘recchie. Boeri al PD è un regalo a Giggino che potrebbe salvarne una carriera già avanzata nel suo sperato declino. Ma il PD non perde mai occasione di suicidarsi, se solo gli si dà un’occasione. Vediamo.

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