Se io fossi un dirigente del PD, la smetterei di rompere le scatole con il rimprovero del 2,4% delle previsioni della manovra del governo gialloverde. Perché? Primo: perché il PD non è credibile, visto che negli anni in cui era al governo, quella linea del 2,4% l’abbiamo superata ogni anno, dopo aver dichiarato (come fanno i governanti di oggi) che il PIL sarebbe cresciuto come la muffa sui muri ed aver rinunciato a dire la verità, praticamente sempre. Secondo: è una verità incontrovertibile il fatto che il debito italiano sia ampiamente garantito dal risparmio privato. Se io fossi il PD criticherei il modo in cui i gialloverdi cercano di metterci le mani sopra – ma non sarei credibile, perché Renzi ha fatto lo stesso. Quindi meglio lasciar stare. Terzo: ci sono dei problemi seri con la gestione dell’Unione Europea che andrebbero affrontati con coraggio, decisione (come fanno i gialloverdi), ma soprattutto con una linea politica chiara in mente su come cambiare l’Unione, e farlo subito. Quarto: è troppo evidente il fatto che qualunque statement dei singoli dirigenti del PD riguarda una lotta intestina tra singole persone, e che non abbia nessuna rilevanza politica. Non c’è il progetto. Le questioni chiave sono: il salvataggio dell’ecosistema, la riorganizzazione della società dopo la fine dell’illusione del lavoro per tutti; il collasso del sistema dell’istruzione e quello prossimo del sistema sanitario. Ma per fare questo bisogna avere idee, una cultura del dibattito interno, una linea da affermare, e non una corsa dietro ai capricci di un elettorato deluso, disorientato, ignorante, cocciuto ed egoista. Se fossi un polemista del PD porrei l’accento sulle porcate del Decreto per Genova e suolle violazioni delle leggi dell’aritmetica, perpetrate quando Di Maio dice che darà 780 Euro al mese a 6,5 milioni di persone (cifra campata in aria) e mette in bilancio 15 miliardi, e non i 60 miliardi previsti, appunto, da una semplicissima moltiplicazione. Oggi la scelta è fra il male del Paese ed il peggio. I Grillini sfasceranno le finanze del paese e metteranno il territorio in mano al crimine, la Lega fingerà che il problema siano i negri e continuerà, come sta già facendo, a danneggiare ed umiliare gli italiani. Ma il PD non può sopravvivere essendo il male minore, perché il “male minore”, da sempre, è la tirannia. Invece di far decidere agli stupidi, agli egoisti, agli ignoranti, decdie uno per tutti – che magari è stupido, egoista ed ignorante. Ma nemmeno questo basta più. Nel mondo globalizzato, tutto è interconnesso. Ogni decisione che non prendiamo, la prende qualcuno per noi. Su questo campo il PD è corresponsabile, ed è quello che ha aperto la strada al suicidismo nazigrillista. Rifondate i circoli, fateli funzionare. Il congresso fatelo fra due anni, così come venivano fatti i congressi una volta, almeno nei partiti laici. Studiate. Tornate a candidare persone che sanno, non che pesano. Tornate a quel momento magico in cui a litigare erano Visentini, Lama, Berlinguer, La Malfa, Moro, non Renzi, Martina, Franceschini, Delrio, Cuperlo, Orfini, Bettini ed altre persone che sono bravi nell’intrigo e zero come prospettiva politica. Di Maio e Toninelli sono due pazzi scatenati, ignoranti, imbecilli, pericolosi. Ma ce li avete messi VOI, lì dove stanno ora.

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