Ignazio Visco è stato confermato al posto di Governatore di Bankitalia per ulteriori sei anni, e questo nonostante l’aperta ostilità di Matteo Renzi, dei Grillini, di gran parte della destra. A difenderlo erano rimasti Mario Draghi, che è il Presidente della BCE Banca Centrale Europea, e Sergio Mattarella, che è il Presidente della Repubblica. Il capo del governo, Paolo Gentiloni, ha semplicemente ratificato la decisione, come richiede la legge. Vediamo perché. Fino al 1992, Bankitalia era la valvola di sicurezza dell’intero sistema economico italiano, tra le altre cose anche a causa del fatto che comprava le obbligazioni rimaste invendute sul mercato ed assicurava liquidità all’intero sistema, impedendo operazioni di strangolamento del credito – tutte cose introdotte da Luigi Einaudi e dall’uomo che lui aveva posto alla testa di Bankitalia, Donato Menichella. Dal 1979 in poi gli ambienti legati alla massoneria di DC e PSI si misero a fare la guerra all’indipendenza della banca, e su quella guerra cadde il secondo governo Spadolini, nel 1982, dopo che Baffi e Sarcinelli erano stati ingiustamente accusati di interesse provato in atti di ufficio. Sotto la spinta dell’allora ministro Beniamino Andreatta, ma soprattutto a causa della convergenza di interessi tra Craxi e la DC, Bankitalia venne ceduta alle banche. Ovvero: chi doveva controllare venne ceduto a chi doveva essere controllato. E da allora in poi ogni tentativo di controllo del debito pubblico, che fino ad allora era una decisione del Ministero del Tesoro, è stato impossibile. Nel momento in cui siamo entrati nell’Euro, poi, Bankitalia è divenuta, apparentemente, un’istituzione obsoleta e quasi inutile. Visco non ha fatto altro se non quello che ci si aspettava da lui, ciò che chiedevano i suoi azionisti: ha protetto le infamità delle banche, ha trovato i soldi (pubblici) per coprire i buchi. Dopodiché è tornato nel limbo della sua apparente inutilità. Bankitalia è, oggi, un ente superfluo, probabilmente. Strano però, che ogni volta che bisogna sceglierne la guida, ci siano coltellate e squartamenti come in un film dell’orrore. Giacché Bankitalia (come si è visto nelle recenti crisi di singoli istituti bancari) diviene una scialuppa di salvataggio, gestita in parte dalla politica, del sistema finanziario (a discapito diretto del sistema creditizio). A mio avviso, Visco non è stato né migliore né peggiore di quanto ci si potesse aspettare. La gestione del crack di MPS (che è tra i principali azionisti di Bankitalia) è stata (ed è tuttora) folle, quella delle banche venete e poi di quelle dell’Italia centrale (Etruria, Marche etc.) ha superato i limiti del ridicolo. Bankitalia non difende più l’equilibrio finanziario ed economico del Paese, lo usa per riparare i guasti della cattiva amministrazione del sistema bancario. Di fronte ha un mondo politico in cui tutti, in modo differente, hanno truccato le carte, hanno rubato, hanno truffato (esclusi i Grillini, che ancora una banca non ce l’hanno). Lega e PD sono riusciti persino a sostenere che il peso dei debiti delle loro ruberie debba essere sostenuto dagli stessi cittadini che li votano, e questo messaggio l’hanno capito pochissimi elettori, purtroppo. Per questo motivo, a mio parere, oggi, votare PD o Lega, significa reiterare comportamenti truffaldini e criminali (ricordate la fine del portavoce del MPS buttato di sotto e finto suicida) e dare l’Italia in mano a chi la usa solo per il piccolo tornaconto personale, peraltro dopo aver creato dei debiti che quei due partiti non sono in grado di sanare. La mia opinione: Draghi è l’artefice principale della fine della crisi finanziaria dell’Unione Europea. Per favore, è la mia opinione, non ho lo spazio per discuterla qui, crediate semplicemente che io lo creda. Draghi ha ancora poco tempo a disposizione, poi arriveranno i piranha tedeschi, che sono alla canna del gas e vogliono usare la BCE esattamente come le banche italiane hanno usato Bankitalia: per regalarsi i soldi necessari a sopravvivere. Il giorno in cui Draghi rimetterà il mandato, Paesi come l’Italia attraverseranno un uragano di instabilità. In quel momento, in Italia, ci sarà un governo di coalizione Renzi – Berlusconi, o una Giunta Militare Grillina. Nessuno su cui puntare per salvare il sistema. Anzi, saranno entrambe le possibilità un gravissimo fattore di instabilità e di peggioramento generale della congiuntura. Per questo Draghi e Mattarella chiedono a Visco un miracolo. Fermali, Ignazio. Fatti venire un’idea per fermarli, prima che sia troppo tardi. Gli Unni ebbri di Renzi ballano sotto le mura insieme ai mammalucchi del centro-destra, le orde di Giggino Di Maio saltano di liana in liana e festeggiano anche loro l’alba della prossima primavera, in cui verrà data la spallata decisiva al sistema Italia, ed in cui voteremo non per dei partiti, ma per sciami di cavallette infette. Pietro Grasso, ex magistrato, ha appena lasciato il PD. Il “nuovo” sistema elettorale è stata la goccia di disgusto, l’ultima, che nessun amaro avrebbe potuto fargli digerire. Con il Rosatellum muore la dinamica interna ai partiti, tornano le liste civetta, scompare quel poco di trasparenza che esisteva. Esiste qualcuno che abbia il coraggio (ed il potere) di tornare ai tempi di Menichella? Chi strilla oggi, pubblicamente, ha idea di cosa stia parlando? Cos’altro avrebbe dovuto fare, Mario Draghi?

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