Inizia la campagna elettorale. Mi pare chiaro che, non importa quando sarà, potremo scegliere tra due schieramenti: da un lato M5S, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Dall’altro Renzi e Berlusconi. Vi dico subito che vinceranno i secondi, per tre motivi semplici. L’unica differenza sostanziale tra i due schieramenti (a parte i toni, perché Grillo e Salvini hanno scelto volgarità e violenza verbale come una bandiera, asserendo che pensare sia un crimine) è la posizione sull’Unione Europea. Sono certo che l’Italia che produce non abbia nessuna voglia di uscire dalla UE. Queste persone non sono maggioranza, ma sono un gruppo che lotta per sopravvivere, e quindi più “presente”. Né loro, né gli Europei, posso accettare un ritiro dell’Italia dall’Unione. Secondo motivo: Gira per il Paese la favola detta “delle riforme”. Matteo Renzi sostiene (e l’Europa sostiene lui che lo sostiene) che per salvare il Paese ci sia bisogno di queste operazioni magiche. Negli anni del governo Renzi, sono state riformati: la scuola (un disastro totale ed inapplicabile), il mercato del lavoro (un suicidio collettivo, che verrà probabilmente cambiato al più presto), il sistema elettorale (per ottenere una bocciatura della Consulta per incostituzionalità), una parte della Costituzione (per poi ottenere una bocciatura TOTALE attraverso il referendum), e non c’è stata nessuna riforma strutturale, nessuna. E sì che ne avremmo bisogno: nella giustizia, nell’economia, nell’industria, nella finanza, e chi più ne ha più ne metta. Quindi i meriti di Renzi sono altrove, le “riforme” sono solo fumo negli occhi. I fatti dicono che Renzi ha bloccato l’operazione criminale della Goldman Sachs – condotta da Mario Monti – di importare il collasso greco anche in Italia, ed è per questo che il governo Renzi, che si è dimostrato la coerente prosecuzione dell’ultimo governo Berlusconi – ha come alternativa solo movimenti di cretini e delinquenti, oppure di gente che persegue la cancellazione dell’Italia dalle mappe. Le persone che sanno questo sono minoranza, minoranzissima, ma sono ancor più “presenti”. Terzo motivo: Lentamente, la gente capisce che avere i Grillini al governo sia come giocare alla roulette russa avendo non una pallottola su 6 nel caricatore, ma cinque. Con la Giunta Raggi hanno visto che non solo non sanno guidare nulla, ma che sono spaccati, litigiosi, disonesti, e puntano tutto sul piagnucolare. Qualunque cosa loro combinino, la colpa è altrui, una cospirazione. Vero, del resto. La realtà intera cospira contro l’On. Di Battista, le cui tesi strampalate e sgrammaticate vengono negate quotidianamente dall’esistenza e precario equilibrio dell’Universo. Un’altra minoranza sa bene che, se i Grillini e i Leghisti andassero al potere, non ci sarebbero soluzioni, ma solo il caos più totale, giustificata con un odio razziale paragonabile a quello delle SS. Le banche sono al tracollo? Ammazziamo un po’ di negri, Ci farà bene. Anche questo gruppo di cittadini consapevoli è striminzita, ma sa bene che consegnare l’Italia ai pazzi forsennati sia un suicidio. Spero che queste tre minoranze, unite, riescano a fermare l’ondata del NULLA. Ma, una volta che avesse vinto il governo Renzi-Berlusconi, dovremmo esserne felici? No. No, perché i due leader continuerebbero a contrabbandare per riforme epocali delle leggine scrause ed inefficienti. Temo addirittura che il governo dei bugiardi (che tali sono) sarebbe solo un rinvio di un’ondata vincente del nazigrillismo, alle elezioni successive. Vado dove posso e grido, mi agito, cerco di spiegare. Sbatto contro un muro invalicabile. Nessuno, né nel PD né in Forza Italia, è disposti a discutere di politica, hanno dimenticato di cosa si tratti. Mi parlano di Verdini, Pisapia, D’Alema, Alfano. Io chiedo delle pensioni, delle scuole, del mercato del lavoro, della sicurezza delle strade, ma soprattutto del rilancio del sistema economico. Mi guardano come se fossi matto. A quello ci pensa Matteo. Da solo. Quei temi noiosi sono banditi dal dibattito. E Matteo li affronta esattamente come gli studenti più smargiassi affrontano le interrogazioni, pur non avendo studiato. A pene di segugio. Improvvisando, usando parole evocative, sottraendo contenuti, sempre nel timore di fare cose che abbiano effetti – sapendo Matteo, da bravo bimbo, che qualunque cosa lui faccia, che abbia conseguenze, in mancanza di mamma e papà sarà un disastro irreparabile.

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