Sono purtroppo costretto ad eliminare ancora altre persone dai miei collegamenti, e me ne dispiaccio tantissimo, anche perché ad alcuni di loro sono sinceramente affezionato. Ma in queste ore, in cui è divenuto chiaro a tutti cosa sia il M5S, i più agguerriti, invece di cercare di trovare un punto di appoggio per imparare dagli errori e porsi dialetticamente con il resto dell’umanità, reagiscono con ancora più stizza e violenza verbale di prima. Nessuno dei loro argomenti regge più. La crisi di credibilità è totale e sconvolgente. Dicono di rappresentare il popolo, ed ecco che, improvvisamente, il popolo scende in piazza per chiedere che se ne vadano a casa e loro, invece di chiedere scusa e ragionare sui disastri commessi, diventano più duri ed insultanti. Non è possibile dialogo. Continuano a gridare che, se una maggioranza vota per il suicidio, questo sia giustificato ed irrinunciabile – come il Decreto pro Camorra su ischia; come i soldi stanziati per il sussidio che non coprono nemmeno un quinto di quelli necessari; come aver preso i voti in Puglia per fermare la TAP, che invece ora si fa; come aver tolto i soldi già stanziati per l’implementazione delle infrastutture, ed aspettare quindi che altri ponti cadano; come aver tolto i soldi per la cultura, l’istruzione, la sanità, lo smaltimento rifiuti, per finanziare il sussidio; come aver gestito Roma in modo talmente incapace, da aver trasformato la Capitale in un immondezzaio strapieno di rabbia e di violenza. Eppure, chi non crede in loro, e lo ripetono anche persone che credevo intelligenti, è un nemico del popolo, perché il popolo sono loro – credono fermamente. Costoro non hanno mai imparato una lezione semplicissima, che bisognerebbe apprendere già all’asilo. Prima di essere popolo, ognuno di noi deve imparare ad essere una persona. Una donna, un uomo, un adulto, e comportarsi di conseguenza.

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