Da quando ricordo, non c’è mai stata pace. A volte brevi periodi di tregua, come la meravigliosa ed indimenticabile estate del 1995. Ogni tregua aveva una caratteristica che oggi mi pare impossibile replicare: quando veniva dichiarata, io speravo davvero che la guerra potesse finire. Invece, oggi, so che le uniche cose che finiscono, prima o poi, sono la salute, la fortuna e, da ultimo, la vita. Per questo motivo ho imparato ad accettare l’assenza di pace come il segno distintivo della vita, dell’entusiasmo, dell’orgoglio, della felicità possibile. Gli umani sono tutti pazzi. Più passa il tempo, più divento umano anch’io. Chi l’avrebbe mai detto.

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