– É sempre facile, nel nostro Paese, dedicarsi alla dietrologia. Che Matteo Renzi si metta a fare l’estremista di centro proprio ora che c’è il rischio che si apra una fase costituente per una linea politica diversa da quella rappresentata da Silvio Berlusconi, fà pensare. Certo, lui si prende degli spazi che ci sono e dice delle cose scomode che, chiunque sarà al governo nei prossimi anni, dovrà fare. Ma si dimostra anche lui un reazionario, nel senso che sulle questioni vitali dell’economia e del rapporto fra questa e la politica ha delle posizioni craxiane. Mi chiedo chi gli abbia dato i 110’000 Euro che sono serviti a pagare la kermesse di ieri. Dall’altra parte i dirigenti del PD sono patetici, non hanno nulla da opporre se non ansia ed aggressività. Nello stesso momento il Ministro Sacconi, lo stesso che rifiutò la scorta a D’Antona mandandolo a morte, ora teme che tornino i terroristi a causa delle scelte obbligate del Governo Berlusconi, dando del terrorista e dell’assassino a chiunque dissenta ed innescando un processo che già conosciamo bene, viste le pronte risposte del SIULP. In questo marasma Berlusconi ha capito che non sarà in grado di far approvare nemmeno una delle misure richieste dall’Europa entro la riunione del G20 e, presumibilmente, entro gennaio. Sulla liberalizzazione delle professioni c’è metà del suo cosidetto partito che ha già annunciato che voterà contro. Si tratta ora di un passaggio delicatissimo. Finché le misure imposteci da Bruxelles non verranno messe in pratica, sarebbe meglio non avere una crisi di governo che rinvierebbe tutto di sei mesi che non abbiamo. Ma se si lascia Berlusconi là dove sta continuerà a fare danni collaterali incalcolabili – e non ha la forza per far passare quelle misure. Dall’altra parte la sinistra è sbriciolata, le elezioni le perderebbe comunque, e soprattutto non ha uno straccio di posizione politica, dato che prima ha salutato come la grande Manna dal cielo il diktat di Bruxelles e poi, quando l’ha letto, ha scoperto che non sarebbe in grado di farne accettare la metà dei punti al proprio elettorato. L’idea di Montezemolo è addirittura patetica, Monti presidente del consiglio non serve anulla, poiché manca una qualsivoglia maggioranza politica. Il dato è: per 60 anni i nostri poltici hanno sperato che, chiudendo gli ochhi, i problemi si sarebbero risolti da soli. Non é successo, l’ora é suonata. Non sono nemmeno capaci di fare il gioco della seggiola o del cerino: rimarranno tutti incollati alla sedia con il cerino che brucia loro le dita. E noi? Matteo Renzi? Il Beppe Grillo dei fighetti? Ma andiamo…

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