– Il governo Monti sta per estrarre il coniglio dal cappello. 1) Aumenterà l’età pensionabile per allungare il tempo in cui coloro che hanno un posto fisso pagano le tasse ed annullerà le pensioni di anzianità per cancellare le pensioni di coloro che non hanno o non hanno mai avuto un posto fisso. Il costo sociale di questo mutamento è ovvio: ci muoviamo verso un modello simile a quello elvetico: o la pensione te la paghi da solo privatamente, o non l’avrai, perché non riuscirai mai ad ottenere da 40 a 43 anni di contributi. Per coloro che, come me, hanno scelto già da giovani un modello di carriera professionale flessibile, questo significa ciò che immaginavamo: noi non andremo mai in pensione. Sul fatto se questo sia giusto o no vale la pena di discutere, ma qui mi interessa il costo sociale, dato che gran parte dell’Italia di domani si basa giocoforza sul sommerso; 2) Abrogherà o ammorbidirà le garanzie dello Statuto dei Lavoratori e del fatidico Articolo 18, che per decenni é stata la diga su cui il sindacato ha combattuto le proprie battaglie. Questa decisione era improcrastinabile. Nata come una misura che doveva evitare licenziamenti indiscriminati, si é trasformata nel tappo che ha portato tutte le aziende ad assumere solo attraverso il precariato, perché l’assunzione vera e propria è troppo costosa, non può essere vincolata all’andamento altalenante del mercato, rende impossibile la gestione dell’efficienza (dato che non puoi cacciare via nessuno, alcuni dei nessuno fanno i loro comodi danneggiando l’azienda, specie nel settore statale e parastatale). Ma qui siamo di nuovo di fronte ad una gravissima falsificazione. L’Articolo 18 è sbagliato e va riformato, mentre invece la difesa dei lavoratori è una conquista sacrosanta. Ma in questa Italia del Grande Fratello, in cui il senso delle parole è stato violentato e riscritto, si butta via volentieri il bambino con l’acqua sporca, perché è indubitabilmente lui il colpevole del fatto che l’acqua si sia intorbidita; 3) Taglierà duramente sulla sanità e sui trasporti. Dal momento che nessun governo è stato capace di eliminare le irregolarità, gli sprechi, la corruzione e il degrado di questi due settori, il governo taglia indiscriminatamente sperando che in quel modo il sistema si risani da solo, avendo meno mezzi a disposizione. Il fatto che la gente sarà costretta a farsi curare in Croazia, in Slovenia o a Malta (costa meno un ospedale privato lì che in Italia ed i tempi sono molto più brevi), o che smetterà di curarsi perché non se lo può permettere, é un altro costo sociale considerato accettabile dal governo. Quanto alla fuga di capitali che in questo modo potrebbe registrarsi, non preoccupatevi, perché molti di quegli ospedali sono a partecipazione del crimine organizzato italiano, quindi rientrano sottoforma di investimenti produttivi; 4) Taglierà sull’istruzione e la cultura, ma sempre come facevano i governi precedenti: a caso. Il numero chiuso si è rivelato per una burla. Chi é ricco si iscrive all’Università in Romania o in altri Paesi dell’Unione Europea, fà due semestri lì e poi rientra in Italia, perché il numero chiuso non vale per i trasferiti, mentre i figli delle famiglie meno abbienti hanno da scalare un muro invalicabile. Oltretutto, nulla ma proprio nulla viene fatto per dare una prospettiva a chi ha finito l’Università e non è una mignotta di Berlusconi o non ha un padre che può sistemarlo da qualche parte… Sull’altro versante, tutta la cultura libera ed alternativa viene soffocata, tanto non ci va nessuno a vederla, la gente paga solo per ciò che conosce attraverso la televisione. Invece di scegliere modelli come quelli scandinavi in cui la TV deve sostenere la cultura alternativa con una piccola percentuale delle entrate miliardaria, qui si fà esattamente il contrario; 5) Reintrodurrà l’ICI ed aumenterà l’IVA, colpendo tutti indiscriminatamente, specie coloro che avevano investito nel bene casa, rinunciando a colpire i patrimoni cresciuti all’ombra della speculazione finanziaria. Fatto salvo che sono d’accordo con entrambe le misure solo nel momento in cui si abbassa l’IRPEF in modo veramente significativo – pago le tasse quindi per ciò che spendo, non per ciò che forse guadagno – la sensazione che il governo dà, in questo modo, è di essere asservito alla finanza, che è poi la colpevole maggiore della situazione in cui ci troviamo; 6) Non cambierà la decisione del governo Berlusconi di regalare alla RAI ed a Mediaset le frequenze TV rimaste libere, che pure avrebbero portato alle casse dello Stato oltre 10 miliardi, forse addirittura 16 – soldi che il governo avrebbe potuto evitare di togliere dalla tasca degli italiani. Non cambierà nessuna delle leggi sconsiderate fatte dagli ultimi governi, non porrà mano a nessuna riforma – e del resto per fare questo non ha nessuna legittimità. Continuerà a svendere il patrimonio italiano – a partire da Finmeccanica, che è una delle ultimissime grandi industrie del nostro Paese. Questo governo é antidemocratico, perché non é stato eletto da nessuno e non è figlio della dialettica democratica. Chi ha voluto per anni la sconfitta giudiziaria o di piazza di Silvio Berlusconi è servito. Bersani, D’Alema, Renzi, l’intero PD, come anche l’UDC e l’IDV, per non dimenticare le sette religiose come i Grillini, sono i responsabili di questa involuzione antidemocratica ed antipopolare. Berlusconi non solo non è stato sconfitto politicamente, ma uscità da questa crisi più forte di prima, perché in questo momento, per quanto assurdo sia, lui ed il suo partito difendono una legittimità democratica messa in forse dal governo Monti. PER LA MISERIA La sinistra deve vincere le elezioni avendo un programma VERO, CREDIBILE, FATTIBILE, MODERNO. Non ce l’ha. Non ha il personale in grado di concepirlo. I vertici del PD potrebbero tranquillamente militare per qualsivoglia altro partito, la differenza non c’è più. Non mi interessa la tromboneria dialettica che accetta di battersi usando il vocabolario desemantizzato creato dagli ambienti legati alla P2 e da Silvio Berlusconi, non mi interessa vedere Bersani che chiede il voto ai cattolici per una questione di moralità. La sinistra, per essere legittimata, deve vedere un futuro e rispondere ORA ai problemi del presente. Tenere come caposaldo la democrazia, e non umiliarla pur di far fuori un avversario politico che ha contribuito a far vincere e le cui leggi ad personam mai e poi mai si è sognata di abrogare. Se Berlusconi è un pazzo disonesto, la dirigenza del PD é un’accolita di deficenti infigardi e meschini. Il ricatto delle Borse è rimasto, il miracolo non é accaduto. La corruzione aumenta, il miracolo non é accaduto. Le leggi antipopolari che colpiscono i meno abbienti verranno fatte lunedì con i voti della sinistra. Un altro miracolo che non c’è stato. A VOLER ESSERE DI SINISTRA OGGI, IN ITALIA, C’È NON SOLO DA SOFFRIRE, MA DA VERGOGNARSI. LA RABBIA SORDA MI DIVORA. DEL RESTO BERLUSCONI E D’ALEMA HANNO OTTENUTO UN RISULTATO FONDAMENTALE: MI HANNO TOLTO IL GUSTO DI GRIDARE, PERCHÉ SONO RIUSCITI A STRUMENTALIZZARE LA RABBIA. COME DICEVA GABER: MI HANNO TOLTO IL GUSTO DI ESSERE INCAZZATO PERSONALMENTE.

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