Ora ho letto la famigerata Legge 145/2018, ovvero la nostra nuova legge di bilancio. Ci sono tantissime cose da dire. Ne affronto solo una, per ora. Non ci sarà il Reddito di Cittadinanza, ma ci sarà una versione edulcorata del Sussidio di Disoccupazione tedesco. “Reddito di Cittadinanza” è una cifra annuale o mensile che viene versata a TUTTI i cittadini di un Paese, a prescindere da qualsivoglia altra considerazione, e che viene cancellata se il singolo cittadino guadagna più del doppio di quella cifra. Oggi, per quanto ne so, non ci sono Paesi che la applicano, ma ci sono paesi che la discutono. Il Sussidio di Disoccupazione alla tedesca dice: ti do una cifra pari al reddito minimo per non finire in povertà (quindi molto superiore a quella pensata dal M5S) e ti affido agli Uffici di Collocamento, che ti garantiscono tre proposte al mese. E fanno ciò che promettono. Se non si riesce a trovarti un lavoro in questo modo, allora devi accettare un’offerta formativa dello Stato che ti prepari per i lavori che sono più richiesti sul mercato. Funziona nel 56,7% dei casi. Se, dopo tre anni, non trovi nulla, devi accettare qualunque cosa e di andare dovunque tu debba – ma con le seguenti garanzie: chi ti assume ti deve tenere almeno dieci anni, altrimenti non ti sposti. In Italia, invece, rischi di traslocare e trovarti di nuovo a spasso dopo sei mesi. In effetti i soldi per il Sussidio di Disoccupazione non ci sono, nemmeno nella versione fortemente diminuita proposta ora da Di Maio: 498 € a partire (se va bene) da maggio. Se queste sono le cifre, ci sono soldi per 1,2 milioni di persone. Alle altre bisogna creare ostacoli talmente imponenti (a partire dal fatto che la domanda va presentata per via telematica) da non permettere loro di accedere al finanziamento. Una volta di più, questa legge del M5S è una punizione contro i più poveri, i più deboli, i meno preparati, i più anziani. La speranza grillina è che la stragrande maggioranza dei poveri non ce la faccia, e loro possano dire che i poveri sono colpevoli della propria miseria.

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