Sotto casa mia, nella canicola improvvisa che strozza Roma, due ragazze bellissime si baciano con tenerezza. Una cerca di dire qualcosa, l’altra la l’annega di coccole. La gente intorno le guarda con astio, con fastidio, con imbarazzo, ma loro sono dimentiche del mondo, fin quando una delle due guarda un bambino che le guarda allucinato e, per un attimo, si vergogna. L’altra allora le morde affettuosamente l’orecchio. Il bambino scappa dalla madre che è ad un passo dal mettersi a gridare. Come in una scena di uragano incombente, tutto si ferma, la vita è sospesa da un cattivo incantesimo, le due ragazze si sentono circondate. Allora sono andato loro incontro con il miglior sorriso che ho, ed ho chiesto loro un’informazione sulle strade di cui, ovviamente, non ho bisogno. Abbiamo passato tre minuti insieme, e mi hanno riempito il cuore di allegria e di fiducia. L’amore è contagioso, per fortuna. Non solo l’ignoranza, la paura, l’odio, la cattiveria. Dite che anche loro, in fondo in fondo, sono come noi? Certo, ma l’amore le trasfigura e le rende ancora più belle. Ed io ho bisogno di amore, di sostanza, non di apparenza e formalità. L’hanno capito, e la più alta mi ha congedato con un buffetto. Sono un uomo fortunato.

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