Mi infastidisce molto ciò che sta accadendo sulla cosiddetta scena politica. Già nelle scorse settimane mi sono permesso di affermare che l’Italia sia in ritardo nel prendere alcune decisioni fondamentali su questioni vitali per la sopravvivenza e la funzionalità del nostro Stato, della nostra libertà, della nostra economia. Ciò che vedo è che TUTTI (Silvio Berlusconi per le ragazzine, Gianfranco Fini per il riciclaggio del clan della moglie, i Grillini per le migliaia di puttanate illegali che compiono ogni giorno (tra polizze, firme false e corruttele varie) ed il PD per lo scandalo che, ovviamente, punta ad accoppare Matteo Renzi, per giunta guidato da Henry John Woodcock, un magistrato che da vent’anni, se non è accostato da veri professionisti, come il famoso procuratore della Repubblica di Napoli Vincenzo Piscitelli (una persona che ho avuto l’onore di conoscere e che ha al suo attivo innumerevoli processi rapidi e vincenti), spende soldi inutili e non riesce mai a dimostrare nulla. Non è una coincidenza il fatto che in Francia stia accadendo la stessa cosa con le inchieste penali sui candidati della destra, dato che probabilmente guerreggiano tra loro a suon di dossier pieni di fango. Non è una coincidenza che la stampa conservatrice e neoliberista tedesca, improvvisamente, festeggi la candidatura socialdemocratica di Martin Schulz e sputi su Angela Merkel. Non è una coincidenza il fatto che Jean-Claude Juncker scriva un libro, e che si cominci a raccontare gossip su Mario Draghi. Non si tratta di una cospirazione mondiale della psico-vescovil-massoneria dei pluto-giudaico-juventini. Si tratta di un mondo dell’economia malata che, come può, si batte per sopravvivere. Negli ultimi 25 anni coloro che guidano le banche, le istituzioni dell’Unione Europea e degli Stati nazionali, hanno perseguito una politica suicida di restringimento del mercato, di strangolamento del commercio, di annullamento del sistema creditizio all’economia, spostandolo (che follia) sul consumo o semplicemente sui sistemi di riequilibrio dei deficit bancari. L’Italia è da anni nel mirino delle banche in crisi, perché nel risparmio degli italiani ci sono miliardi ghiottissimi da rapinare. Per questo motivo la pressione sui politici italiani è forte come quella sui politici francesi e tedeschi. Le grandi banche, che avevano messo Mario Monti a capo della squadra di Terminators del nostro Paese, ora hanno solo Carlo Calenda ed il ministro Padoan, che mi sembra essere debolissimo, non molto intelligente e spesso incerto. Da ciò che so e credo di capire, sia Berlusconi che Grillo e Renzi, pur con sfumature differenti, si oppongono a questo disegno. Ma sono anche dei mariuoli conclamati e sono molto ricattabili. Per giunta sono troppo sciocchi e vanesi per capire che l’unica soluzione per salvare l’Italia, oggi, è una coalizione sensata fra le loro tre forze. Sono tre partiti molto simili, specie M5S e PD, che sono due cedole della Democrazia Cristiana, e che sui temi fondamentali hanno idee simili – anche perché non ci sono alternative vere ragionevoli, a meno di cominciare a sproloquiare sulle scie chimiche, le alabarde spaziali ed altre cretinate. Purtroppo non c’è più nessuna forza politica in grado di costringere questi tre ragazzini narcisi a sedersi insieme intorno al tavolo. L’unico, che con gli anni ha mostrato un’incipiente adolescenza, è proprio Berlusconi. Gli altri hanno proprio una profonda idiosincrasia per la politica, si occupano solo di cortigianerie e successo mediatico. E quindi sono certo che anche questa occasione verrà perduta.

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