Insomma, ora ti depositano, in rutilar di fanfare, un Rapporto dei Servizi Segreti degli Stati Uniti che dice che, dietro ordine di Vladimir Putin, la macchina militare russa abbia influenzato le elezioni federali americane con intrusioni via computer e dando notizie alla stampa – non si sa se vere o false. Donald Trump, che è direttamente beneficiario di questa operazione, ha detto che metterà su una Commissione d’Inchiesta ed ha detto che, a suo parere, il Partito Democratico non è stato capace di difendersi – peggio per loro. Traduco dal trumpese: In Africa, per fare il Mobutu della situazione, ti basta un esercito ed un paio di miniere di diamanti da depredare. In America, oramai, per presentarti alle elezioni devi persino averci la tua CIA e la tua NSA personali. Alcune considerazioni. La prima. I tifosi stelle a strisce gridano contro l’orso sovietico. Che porcata, urlano. Certo, perché gli Americani questi sistemi non li usano mica! Loro mettono bombe alla Stazione di Bologna, ammazzano il Presidente del Cile nel palazzo del Governo, pagano i partiti amici loro, spiano tutti e tutto con costi assurdi e mezzi tecnologici fantascientifici. Ovunque. Poi finanziano attacchi terroristici e Warlords sparsi per tutto il pianeta, e per buona misura, già che ci sono, invadono il Vietnam e l’Iraq e mandano soldi e militari a difendere l’incolumità di dittatori sanguinari. Queste sì che sono influenze accettabili, non questo schifo di attacco via internet (… ‘sti comunisti). Seconda considerazione: credo che questa operazione fosse possibile, che sia stata fatta, che dal punto di vista russo fosse necessaria, vista la posizione del governo federale USA a favore di un embargo che taglia le gambe a Mosca – che in Ucraina ed in Siria si comporta in modo osceno – e già che ci sono in quel modo desse una bottarella, bump, tanto per danneggiare gli “alleati” europei, il che aggiunge un po’ di sapore alla zuppa. Terza considerazione: se non siamo sciocchi, sappiamo che noi tutti, ciascuno di noi, io per primo, siamo facilmente influenzabili e potenzialmente sempre sotto controllo, nonostante abbiamo imparato a non fidarci di nessuno. La Raggi che cinguetta sul tetto del Campidoglio e gli allenatori di calcio che mettono la mano davanti alla bocca prima di dire chissà cosa, sono due manifestazioni buffe e folcloristiche, se conoscete il livello di funzionalità dei sistemi tecnologici di spionaggio. Intanto la CSU tedesca propone un implantato per ogni cittadino, di modo che ognuno sia sempre tracciabile e si sappiano persino i cazzi suoi che nemmeno lui sa, perché in quel momento era distratto. I problemi della sorveglianza totale, come in “1984” di George Orwell, non sono come registrare tutto – ma chi diavolo si legge e si ascolta tutto, compreso il 99,9% di comunicazioni in cui lui dice “Ciccia, devo prenne pure er sale?” e lei “mejo er dado, ma quello der brodo de pollo”. Da lì a immaginare che, invece di limitarsi ad ascoltare, ci infilino qualche cretinata nella capoccia, il passo è breve. Basta guardare Matteo Renzi che parla (apparentemente a braccio) con i devices dei Borgs nelle orecchie, dopo che è stato “assimilato”. Ultima considerazione: non ho voglia di discutere sul principio del libero arbitrio come sancito nelle regole di gioco del cristianesimo. Ognuno pensi ciò che vuole. O qualcun altro vuole per lui / lei. O creda alla cospirazione totale. O a Babbo Natale, Cristiano Ronaldo, Tiziano Ferro o Matteo Salvini. Ma capitelo una buona volta. La democrazia resta il migliore dei sistemi possibili, ma non viene praticata più. Al suo posto abbiamo un videogame con lo stesso nome, e le cui regole per vincere non sono quelle dell’efficienza, della lungimiranza e del senso civico, ma quella di un nerd di programmatore, chiuso a mangiare hamburger e bere coca-cola in uno scantinato, con qualche piccolo funzionario dei servizi segreti che, in un caos in cui meningi e prati pelvico si confondono in un rutto anacerebrale, gli detta delle regole inventate lì per lì. Leggete Douglas Adams. Lui ha già spiegato tutto. La risposta è: 42.

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