L’atteggiamento giusto nei confronti del nuovo governo, a mio parere, è l’attesa. Finora si è visto solo che Giuseppe Conte sia una sorta di Sbirulino, tant’è che Di Maio decide di fronte a tutti cosa Conte possa dire, e cosa no. C’è una partita fondamentale da giocare, e non sappiamo cosa M5S e Lega faranno. A volte penso che non lo sappiano nemmeno loro, ed è questo che mi ha sempre innervosito, insieme all’ostinazione dei Grillini alla mendacia ed alla violenza. Ma qui ci troviamo di fronte a questioni più serie, ed infatti il “borghese normale” sclera, perché non capisce nulla di ciò che stia accadendo. O accusa il governo di essere socialista (dimostrando di non sapere nulla di economia, di storia e di politica, ma di aver solo letto per anni le tre pagine finali della Gazzetta dello Sport), o di essere protofascista, richiamando alla memoria il periodo in cui la grande borghesia italiana, che cercava di divenire industria, permise a Mussolini di prendere il potere perché stanca della lentezza e incapacità dei governi liberali che si erano succeduti alla sconfitta di Adua ed alla rocambolesca vittoria nella Prima Guerra Mondiale. Costoro avevano ancora una visione medievale nell’affrontare i problemi economici complessi di uno Stato moderno. Gente che rimpiange (lo giuro! mi parlano lungamente al telefono e non credo alle mie orecchie!) la Reaganomics ed il Thatcherismo, senza saperne nulla, senza percepirne la tragedia, provenendo da un contesto economico medievale in cui la propria famiglia ha fatto i soldi nella pubblica amministrazione (a volte austriaca, a volte borbonica), nel latifondismo agricolo, nel mattone – insomma gente, che per decenni è stata contro ogni dinamica economica, e che in base a questo attestato di ignavia crede oggi di poter dire la sua. Aggiungo un’altra considerazione: sono d’accordo con Di Maio sulla Russia. Putin è un dittatore, ma ci serve. Non è né meglio né peggio di molti altri capi di Stato con cui intratteniamo rapporti politici ed economici: Stati Uniti, Turchia, Cina, Nigeria. L’embargo contro la Russia non aiuta gli ucraini, ma allontana da noi la possibilità di avere un ruolo definito nello scacchiere mediorientale, nel quale, attualmente, eseguiamo gli ordini di Trump. Una scelta legittima, ma su cui non concordo, la trovo miope. Ma qui sono già andato troppo avanti. La verità è che non sappiamo nulla di cosa faranno Grillini e Leghisti, lo ripeto fino allo sfinimento. E se dovessero prendere decisioni di stampo liberale, socialista, juventino o neoplatonico, sinceramente me ne frego, basta che funzionino. In ogni caso, la nostra debolezza estrema in campo internazionale non è colpa di questo governo, ma di quelli che lo hanno preceduto. Il primo effetto ottenuto dal binomio Di Maio – Salvini è di sbattermi sotto gli occhi la superficialità e la pigra e sciocca supponenza della maggioranza silenziosa degli italiani (e degli europei), che è cresciuta nella bambagia del berlusconismo, nel quale bastava dare un nome ad un fatto per credere di averne capito la natura e gli effetti. Con il passare dei giorni la mia preoccupazione lascia il posto ad una quieta rassegnazione. La vera tragedia non è la fine del comunismo, che è un sogno di mille anni fa, ma il trogloditismo infantile di chi si crede liberale, ed è invece solo una persona speculare al miliziano grillino, l’uno presuppone l’altro. Il mondo si divide ancora tra chi crea ricchezza, e chi la consuma. Tutti vogliono aderire alla seconda frazione. Non ce la faccio più… si può battere la violenza, l’ingiustizia, non la pigrizia.

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