– Il 28 aprile, a Roma, 34 blogger hanno indetto una giornata dedicata a coloro che preferiscono la bicicletta alle auto. Da tutta Italia erano attese alcune migliaia di persone in bicicletta che avrebbero percorso Via dei Fori Imperiali (in un giorno in cui quella strada è comunque chiusa al traffico) per chiedere piste ciclabili nelle cittá italiane. Questa manifestazione è stata proibita dalla Questura senza alcuna spiegazione. Dopo aver letto la notizia mi sono premurato di fare una telefonata per capire se la cosa fosse davvero possibile. Mi è stato risposto che Roma ne ha abbastanza di NO TAV ed altri estremisti che spaccano tutto. Il Sindaco Alemanno ed i suoi accoliti dimostrano una volta di più che dal punto di vista del picchiatore fascista (Alemanno, appunto), qualunque manifestazione del pensiero vada repressa ancora prima che il pensiero possa estendersi ad altri cittadini. Sono uno che guida l’auto, certamente non un terroriste e nemmeno un fondamentalista della bici. Ma ho vissuto in paesi civili come la Germania e l’Olanda e conosco la differenza che c’è fra un traffico che preveda le bici ed il caos violento di Roma. Non pretendo nemmeno che Alemanno, noto millantatore di gesta atletiche mai compiute, capisca ciò di cui si parla. Ma permettere la manifestazione fascista del 3 marzo lo stesso giorno in cui sfilano i NO TAV e poi proibire a cinquemila ciclisti in mutande colorate di sfilare per Via dei Fori Imperiali è l’ennesima prova del fatto che per il Comune di Roma va bene tutto ciò che serve ad uno scontro in cui fare bella figura con un intervento violento, il resto va proibito. La volgarità di Roma, ancora una volta, fa scuola.

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