Amare Giorgio Gaber vuol dire accettare la sfida della contraddittorietà, scommettere su sé stessi, mettendo in gioco continuamente le proprie idee. Amare Giorgio Gaber vuol dire essere pronti a giudicare tutti senza pietà partendo dal giudizio senza sconti su sé stessi, scoprendo un senso non cattolico della parola pietà. Amare Giorgio Gaber significa affogare di solitudine, consapevolmente, perché lui non c’è più, e, coerentemente, ha sempre indovinato e sbagliato da solo, con passione ed entusiasmo, rifiutando l’associazionismo come simbolo dell’ipocrisia. Amare Giorgio Gaber significa schifare l’ipocrisia ed accorgersi della propria, legata alla fragilità, alla paura, all’isolamento. Amare Giorgio Gaber vuol dire trovare la forza ed il coraggio di odiare con lucidità e distacco intellettuale, per aristocraticismo culturale. Tornare nella strada, perché c’è solo la strada. Solo lei, l’unica salvezza, il luogo giusto per vivere e morire. Amare Giorgio Gaber vuol dire amare. Con il cuore, il naso, gli occhi, le mani spalancate. Il resto è cinema, e nemmeno fatto bene.

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