Merda. Ci sono anni, in cui le mie giornate non finiscono mai. Sob.
LEGGI L'ARTICOLO →Muore Al Jarreau, e poi, in serata muore Giusto Pio. Ricominciamo. Mentre di Al Jarreau, probabilmente, saprete già tutto, temo che Giusto Pio, per la maggior parte di voi, sia uno sconosciuto. Si tratta del musicista che è stato la chiave per la nascita di una “scuola
LEGGI L'ARTICOLO →Mio papà era molto amico di un grandissimo musicista, Franco Altissimi, che aveva un negozietto di articoli musicali in Via Baldo degli Ubaldi. Vendeva anche dischi, ma poi aprirono un enorme discount a nemmeno 50 metri da lui, Discoland, e Franco vendette gli ultimi dischi che aveva,
LEGGI L'ARTICOLO →Parla Di Maio. Lo Stadio della Roma si farà secondo “le nostre regole”. Quindi Spalletti dovrà affrontare le dimissioni o l’arresto di almeno un giocatore al mese, le buche sul campo non verranno riparate ma entreranno a far parte di un progetto pluriennale, Baldissoni stipulerà polizze assicurative
LEGGI L'ARTICOLO →Un piacevole pranzo con Massimo De Cristofaro mi porta a ragionare sulla questione fondamentale: esiste una strada per una reale contro-informazione? Per proporre cosa? Con quale spazio? Con quali compagni di strada? Un’appassionata conversazione con Piero Brega mi riporta al punto in cui ero un paio d’anni
LEGGI L'ARTICOLO →La fine della confusione non è la chiarezza. Quella, ben nascosta, c’è sempre stata. La fine della confusione è il momento in cui si sceglie tra il panico, la disperazione o l’assenza. Leopardi, Pavese, Buzzati, non posso dire che non me lo avevate detto.
LEGGI L'ARTICOLO →I partiti nascono come portatori di interessi diffusi di strati della popolazione, e questo marcava le differenze. Oggi sono l’insieme di cordate portatrici di interessi particolari, spesso individuali, e questo ne annulla le differenze.
LEGGI L'ARTICOLO →Non serve sapere tutto di una persona, anzi. Più ne sai, oltre un certo limite, peggio è. D’accordo, magari dopo con l’affetto o la tensione sessuale si scavalcano anche siepi altissime, ma è meglio non sapere. Tutti hanno dolori e debolezze senza nome. Se diamo loro un
LEGGI L'ARTICOLO →Primavera del 2011. Sto scendendo i pochi metri fino al crocicchio, e sono le quattro di mattina. Non più buio, non ancora giorno. Lei mi aveva portato ad un bar, nel quale si ubriacavano annoiati oltre un centinaio di sfaccendati. Una baraonda folle. Volume altissimo. Si parla
LEGGI L'ARTICOLO →Donald Trump da una settimana ha in mano la valigetta con i comandi per scatenare una guerra nucleare. Ci ha provato. Non riesce ad imparare il codice a memoria. Dopo tre sbagli, il PIN si blocca. Per ora siamo salvi.
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