La scoperta di oggi è l’ennesima sconcezza del regime giallo-verde: l’occupazione militare del CONI e l’annullamento di quasi tutte le sue funzioni. Questo nel momento in cui, per la prima volta dopo oltre mezzo secolo, lo sport italiano sta offrendo risultati fenomenali. Orbene, sappiamo tutti che il CONI sia un nido di vipere e che Malagò, se il mondo fosse giusto, sarebbe stato fatto fuori dopo lo scandalo dei miliardi per la Coppa del Mondo di Nuoto, svolta quando lui era al contempo la persona che aveva in mano i cordoni della borsa, il capo dell’organizzazione della Coppa ed il presidente del Circolo Canottieri Aniene, che con quei soldi ha fatto costruire un centro sportivo modernissimo e ciclopico nei pressi dell’Acquacetosa. Ma questo non è un motivo valido per dare in mano alla solita mafia Grillina (non dimentichiamo le prodezze della Giunta Raggi con la piscina di Corviale) la gestione dei miliardi dello sport italiano. Nessuno mai, nemmeno il fascismo, ha mai tentato una simile sistematica occupazione del potere – un’occupazione che durerà anche nel momento in cui M5S e Lega dovessero perdere le elezioni. L’unica cosa che Beppe Grillo ha insegnato bene ai suoi discepoli è come creare una dittatura dietro le quinte, e come finanziarla. Se continuiamo così, prima o poi arriveremo al punto in cui, per restaurare la libertà in Italia, ci vorranno le armi.

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