Lo so bene. Invecchiare è dire addio. Imparare a lasciar andare senza cercare mai di trattenere. Mi strazia solo non essere stato consapevole l’ultima volta che ho visto una persona che ho amato. Vorrei aver avuto la possibilità di congedarmi. Questo vale per le persone più care e strette. Ebbene, stasera mi manca Gaber. Mi manca la sensazione di essere in sala e vedere che scende il buio. Mi manca vedere il suo sudore che vola intorno al suo travolgermi e spiegarmi. Mi manca ciò che è stata la nostra generazione, la nostra Italia, la nostra speranza. Mi mancano i morti di mafia, perché ho paura che siano morti per nulla. Mi mancano i morti di strage, perché sono serviti per portare una nazione sana ed appassionata a Di Maio e Salvini. Mi resta una rabbia impotente, ridicola, perdente. Mi manca Gaber. Ma io ci sono, ci sono ancora. Stasera prego il SIgnore, piccolo e solo come sono nella mia casetta in cima al mondo, e confermo: c’è solo la strada, su cui puoi tornare, la strada è l’unica salvezza. Perché il Giudizio Universale non passa per le case. Bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo. E ricordare te,e le persone che per pudore non posso nominare, e che sono stato costretto a lasciar andare. Con amore, Paolo.

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