Il governo del cambiamento lo si riconosce in ogni piccolo dettaglio. Dalle affermazioni trionfalistiche su Roma (il debito dell’ATAC nei confronti del Comune verrà spalmato su 50 anni, il debito nei confronti dei piccoli verrà decurtato del 69%) alle bugie insopportabili su CARIGE (“non è stato usato nemmeno un Euro dei cittadini”) quando non solo è vero il contrario, ma è vero che la decisione era già stata presa a novembre, ma era stata bloccata per la mancanza di fondi; tant’è vero che la decisione del governo, di gettare 3 miliardi a garanzia della voragine debitoria della banca, è stata immediatamente bloccata dalla Corte dei Conti, che dice che quei soldi da spendere non ci sono, e che permetterà “solo” di spendere 1,3 miliardi per comprare bond completamente allo scoperto, ed iniziare poi la nazionalizzazione di CARIGE (pagata da noi). Non dimentichiamo mai che questo è il governo che ha approvato la creazione di un fondo che toglie alle banche l’obbligo di ripianare i danni procurati ai clienti, perché ci pensa lo Stato, ma che poi punisce le banche con altre regole capestro che esistono solo da noi. Oggi, però, voglio parlare di due cose che, se possibile, mi fanno imbestialire ancora di più. Il Ministro della Sanità Giulia Grillo (M5S) ha fatto in modo che nella legge finanziaria venissero inserite 4 righe che, a partire dal 1° gennaio, permettono a CHIUNQUE di spacciarsi per fisioterapeuta, nutrizionista, domatore di batteri e stregone da bivacco. In questo modo viene dato uno schiaffo a 250mila professionisti del settore, gente che ha studiato duramente per imparare una professione delicata – visto che si tratta di “toccare” un paziente, non di raccontargli storielle. Una decisione veramente choccante, incomprensibile, che Grillo aveva già tentato due volte di imporre, ma persino i suoi, in commissione, l’avevano presa a pernacchie. Di Maio e Salvini hanno reso questa vergogna realtà. Un’ultima cosa. In queste ore si discute a Bruxelles la proposta di legge europea del gruppo Restart, un gruppo di facinorosi terroristi (li definisce la Lega) che vogliono una cosa sola. Che i telefonini, le stampanti, le lavatrici, le lavapiatti, i forni a microonde, i televisori ed tutti gli altri aggeggi elettrici ed elettronici siano riparabili. Ovvero che esistano punti pubblici per portarli ad aggiustare, che esistano e siano immediatamente disponibili pezzi di ricambio, che sia possibile procedere ad una riparazione senza sfasciare tutto (come negli smart-phone ed in alcune lavatrici). L’obiettivo è di far risparmiare denaro alle famiglie (che altrimenti devono comprare sempre un aggeggio nuovo), di far diminuire drasticamente l’immondizia di questi che sono oggetti di grande peso ambientale, di dare alle persone la possibilità di imparare nuovamente dei mestieri che sono stati combattuti dalla vittoria dell’obsolescenza programmata. Tutti i governi, dopo molte discussioni, sono favorevoli, tranne uno, che oppone il veto. Sergio Costa, Italia, M5S. Che dice che si tratta di un provvedimento che danneggia l’industria. Il governo del cambiamento? Certo. Un governo così fazioso, antidemocratico, difensore dei ricchi contro i poveri e sfacciatamente bugiardo non c’era mai stato. Vergogna.

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