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La mangiatrice di uomini – The bitch is back (Elton John) | Come Foglie d'Autunno

La mangiatrice di uomini – The bitch is back (Elton John)

La mangiatrice di uomini
“The Bitch is Back” (Elton John) – 1974

elton-john
L’altro modello femminile proposto dagli anni 80 è stato quello della “Lady in Red” di Chris de Burgh, di “Woman in Red” di Gene Wilder (Kelly Le Brock), e più in generale la donna impersonata dallo stereotipo creato per rilanciare la carriera di Tina Turner dopo il divorzio dal brutale marito Ike. Questo modello prende spunto originariamente dalle giovani delle minoranze etniche delle città americane ed inglesi ed è fatto di aggressività ed orgoglio, di una sessualità usata quasi come un’arma per affermarsi in un mondo chauvinista e violento. Si tratta di un modello su cui hanno investito molti musicisti, dai Roxy Music a Robert Palmer, da Elton John a George Michael, di Queen ai Rolling Stones, e perfino a David Bowie. Anche questo è un modello che non si è imposto in Italia se non agli inizi del nuovo secolo, ed è comunque un da un certo punto di vista persino un modello più sano e naturale di altri prodotti della propaganda musicale e cinematografica, e comunque più funzionale alla violenza della società post-capitalista di questi anni, proprio perché corrisponde ad un tipo di donna completamente inventato, fittizio, mai incontrato se non nei travestimenti in discoteca. Ma gli anni 80 (e quelli della discomusic) sono proprio quelli del travestimento: l’alienazione, ovvero il non essere contenti della propria vita ed il non vedere alcuna possibilità di affrancarsene o emanciparsene, porta la gente a fingersi qualcosa di diverso e talvolta estremo nei momenti di tempo libero, che non sono più condivisione sociale, come nella società contadina ed in quella industriale, ma privati, intimi, segreti, nascosti, al buio. La canzone di Bernie Taupin ed Elton John diventa un inno a questa donna metà maschiaccio metà sex-symbol a causa delle decine di cover illustri, ad iniziare dal famoso duetto di Tina Turner con David Bowie nel festival per la liberazione di Nelson Mandela e per il sostegno degli affamati in Africa (“Live aid”) organizzato da Bob Geldof nel 1985.

 

“The Bitch is Back”

I was justified when I was five
Raising cane, I spit in your eye
Times are changing, now the poor get fat
But the fever’s gonna catch you when the bitch gets back

Eat meat on Friday that’s alright
Even like steak on a Saturday night
I can bitch the best at your social do’s
I get high in the evening sniffing pots of glue

I’m a bitch, I’m a bitch
Oh the bitch is back
Stone cold sober as a matter of fact
I can bitch, I can bitch
`Cause I’m better than you
It’s the way that I move
The things that I do

I entertain by picking brains
Sell my soul by dropping names
I don’t like those, my God, what’s that
Oh it’s full of nasty habits when the bitch gets back

I’m a bitch, I’m a bitch
Oh the bitch is back
Stone cold sober as a matter of fact
I can bitch, I can bitch
`Cause I’m better than you
It’s the way that I move
The things that I do

(Elton John, Bernie Taupin)