La nostalgia
“Middle of the Road” (The Pretenders) – 1984
Chrissie Hynde è forse la figura più importante del rock anglosassone degli anni 80. Nata da una famiglia di impiegati di Akron (Ohio), quindi nella più profonda ed inaccessibile provincia americana, a 19 anni aveva già la sua prima band (con uno dei futuri membri dei Devo) e le prime tragedie, visto che era a scuola il 4 maggio del 1970, quando un pazzo fece una strage nella sua scuola, uccidendo anche il fidanzato della sua migliore amica, a pochi metri da lei. Tre anni dopo era scappata a Londra, dove scriveva per una rivista di musica pop e lavorava come commessa dall’icona della moda Vivienne Westwood, suonando con Malcolm McLaren. Quest’ultimo era il manager dei Sex Pistols, e Chrissie ebbe una storia con Johnny Rotten e con Sid Vicious. Nei mesi successivi suona con i fondatori dei Culture Club, dei Clash, dei Generation X (la band di Billy Idol), dei The Damned, e diventa una delle chitarriste più ricercate della scena londinese. E sposa ray Davies, il leader dei Kinks, grazie al quale ottiene un’audizione e, in poche ore, dato che le sue canzoni sono straordinarie e veramente innovative (un misto tra country rock alla B52, rock di Iggy Pop, ska e punk), ottiene un contratto, diventando in pochissime settimane l’esordiente più importante e celebrata d’Inghilterra. Nascono The Pretenders, che saranno una delle band più importanti dei 15 anni successivi. La band non ha una formazione stabile, in pratica la casa discografica mette a disposizione di Chrissie alcuni musicisti disponibili, e lei è spesso scontenta, vorrebbe gente più brava – e nel frattempo suona con Sonja Kristina dei Curved Air, con Morissey, con i Simple Minds (dopo il divorzio da Ray Davies è stata per anni la moglie del cantante Jim Kerr), con Frank Sinatra, Cher, Neneh Cherry, Eric Clapton, UB40, Sheryl Crow, Terence Trent d’Arby, Emmylou Harris, Bruce Willis, Moreno Veloso, The Tubes, Ringo Starr, Incubus, The Black Keys, Nick Cave, John Cale: Chrissie, insomma, ha suonato con chiunque fosse veramente famoso e qualunque tipo di musica, risultando una delle chitarriste più tecniche e versatili del 20° secolo. La critica le rimproverava di essere un’insalata di tutti i possibili generi, ma lei ha sempre detto di essere una donna americana che suona punk inglese, e di avere dietro di sé i miti della campagna infinita di un’America ostile e solitaria, che lei ha amato in molti film di Clint Eastwood. Questo contrasto si sente soprattutto nel suo album del 1984, l’ultimo di quelli che ebbero un successo mondiale, non solo nel brano di rock che dà il titolo al disco, ma soprattutto in “Back on the chain gang”, che mette insieme in modo sorprendete questo essere a cavallo tra l’Ohio maltrattato nelle canzoni di Neil Young e la Londra degli anni 80.
“Middle of the Road”
The middle of the road is trying to find me
I’m standing in the middle of life with my plans behind me
Well I got a smile for everyone I meet
As long as you don’t try dragging my bay
Or dropping the bomb on my street
Now come on baby, get in the road
Oh come on now in the middle of the road, yeah
In the middle of the road you see the darnedest things
Like fat guys driving ‘round in jeeps through the city
Wearing big diamond rings and silk suits
Past corrugated tin shacks full up with kids
Oh man I don’t mean a Hampstead nursery
When you own a big chunk of the bloody third world
The babies just come with the scenery
Now come on baby, get in the road
Oh come on now in the middle of the road, yeah
The middle of the road is no private cul-de-sac
I can’t get from the cab to the curb
Without some little jerk on my back
Don’t harass me, can’t you tell
I’m going home, I’m tired as hell
I’m not the cat I used to be
I got a kid, I’m thirty-three
Now come on baby, get in the road
Oh come on now in the middle of the road, yeah
(Chrissie Hynde)