– In queste ore lo hanno scritto in tanti. Silvio Berlusconi ha ridicolizzato Santoro e Travaglio. Questo perché i due sono dei vecchi tromboni presuntuosi e non si aspettavano che Berlusconi fosse in grado di giocare sul loro stesso terreno (quello dell’ironia) e che avesse in più una carta che i cosidetti giornalisti di “Servizio Pubblico” non hanno: sa parlare delle cose della politica. L’unico momento in cui Berlusconi era VERAMENTE in difficoltà è stato quando una bravissima giovane giornalista lo ha incastrato sull’affare Bundesbank / Deutsche Bank. Santoro è stato rancoroso, collerico, fastidioso. Travaglio era travolto dalla commozione ed è stato, da ciellino quale è nel profondo del cuore, cattolicamente moralista. Siamo alle solite. Silvio Berlusconi non va sconfitto per le sue vicende giudiziarie, non ce la si farà mai. Va sconfitto sul terreno della politica, mettendolo di fronte alle proprie contraddizioni, alle promesse non mantenute, all’umiliazione del Parlamento. Va dimostrato che esistono idee diverse e migliori delle sue. Mostrare 77 dipendenti che verranno spostati da Roma a Cologno Monzese per simboleggiare la marea di licenziamenti della Fininvest (che da lavoro ad oltre 20mila persone) è ridicolissimo, se si pensa a ciò che sta succedendo nel nostro Paese. Quasi tutti gli attacchi portati da Santoro e Travaglio si sono trasformati in assist e loro hanno perso il controllo sui propri nervi. Quando se ne è accorto, Berlusconi ha stravinto. La scena di lui che abbraccia Santoro o pulisce la sedia su cui si è seduto Travaglio è da storia della commedia all’italiana, un grandissimo numero da genio del palcoscenico. Santoro e Travaglio sono l’antipolitica, reazionaria e arrogante, di un mondo che deve sparire, se vogliamo liberarci di Berlusconi.
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