Ho controllato. Non era mai successo. Siamo a pochi giorni da Natale e non esiste una proposta di Legge di Bilancio. Sappiamo solo che il Parlamento la voterà in un colpo solo, senza dibattito parlamentare, e che probabilmente andremo in esercizio provvisorio, perché per il governo Salvini – Di Maio il rinvio dell’apertura del procedimento EU è più importante di qualunque altra considerazione. Nel frattempo, i due capi del governo sostengono: a) che non possono trattare oltre (hanno tolto altri quattroi miliardi dalle previsioni di spesa sul sussidio di disoccupazione che chiamano “reddito di cittadinanza” e sulla riforma dell’accesso al sistema pensionistico), perché devono difendere i provvedimenti su cui hanno basato la campagna elettorale; b) che, visto lo sforamento che farà la Francia, piegatasi alla rabbia della piazza dei gilet gialli, Bruxelles non azzarderà la follia di aprire una procedura contro l’Italia, che sfora certamente meno della Francia – non ci possono essere due pesi e due misure. per Giove! Ma se voi leggete le rarissime prese di posizione dei membri della Commissione (intendo i tecnici, non i politici) che, a metà gennaio, dovranno decidere sull’Italia, il problema non é né il 2,4% del PIL, né il 2,04%. Il problema che li preoccupa è che non si capisce cosa voglia fare il governo e quindi non si sa se quei soldi, di cui asseriscono l’esistenza, e che loro sostengono di voler spendere, basteranno a finanziare le misure proposte. E siccome, oltre i confini d’Italia, l’aritmetica è ancora una scienza in cui credere (e non un’opinione, come dice il viceministro Castelli), loro calcolano così. Di Maio dice 6,5 milioni di poveri che riceveranno per 12 mesi una cifra massima di 780 Euro. Diciamo che sia solo la metà di quella cifra, e serviranno 30 miliardi. Non 6. Quanto al “superamento della Legge Fornero”, se la metà degli aventi diritto dovessero scegliere di andare in pensione già nel 2019, servirebbero 17,6 miliardi. Non 4. Dopodiché il governo sostiene che svariati miliardi verranno dalla vendita di una quantità spropositata di immobili. Non esistono trattative, nessuno vuole comprarli. Quindi quei soldi non ci saranno. La manovra recessiva del governo sta per creare un buco che forse possiamo calcolare in 100 miliardi di Euro, ovvero oltre il 6% del PIL. Salvini e Di Maio stanno cancellando, in pochi mesi, la democrazia parlamentare. Il Decreto Dignità sta già accelerando l’incombere della recessione e l’aumento vertiginoso della disoccupazione. Il Decreto Sicurezza sta gettando per le strade migliaia di disperati, tutti con le carte in regola per restare in Italia, senza offrire a nessuno alcuna possibilità. I rimpatri promessi non ci sono. Niente, zero, nulla. Intanto vengono chiuse le mense scolastiche, una su tre, dopo che Di Maio ha annunciato che, entro dicembre, con solo 4mila assunzioni (sulle 40mila necessarie) ci sarebbe stato il tempo pieno in ogni scuola italiana. Roma, intanto, ha raggiunto livelli di implosione difficilmente risolvibili. La metro è ferma, gli autobus non passano, l’immondizia non viene più raccolta, le buche non vengono riparate, le multe non vengono pagate, le auto vengono parcheggiate senza alcuna regola, i giardini sono abbandonati, la città è ridotta ad un ndisgustoso porcaio, in cui spèadroneggiano il crimine organizzato ed i neofascisti, ed un numero crescente di poveri e disperati abita in strada, e non sa cos’altro fare. Non abbiamo i gilet gialli. Abbiamo una popolazione che gode del proprio suicidio. E l’unico Dio è rimasta la lotteria dei defcienti della TV, che ogni sera sorteggia un demente e lo copre di soldi per un telequiz. La meritocrazia grillina.

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