Siccome sono venuto a vivere a Bologna, non mi accorgo più di cose importanti che accadono a Roma, se non con ritardo. I Radicali Italiani hanno lanciato un referendum comunale per liberalizzare i bus e togliere la licenza ad ATAC. Il motivo è ovvio. Da sempre l’azienda capitolina è stata un supermercato nel quale i partiti politici (tutti) hanno preso soldi e fatto assumere a casaccio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il parco macchine è talmente malmesso che spesso i bus esplodono, o comunque smettono di funzionare. Secondo i dati ufficiali, solo nel 2016, tra metro e bus, sono state cancellate 653’445 corse, il 6,6% del totale. Sui ritardi stendiamo un pietoso velo. L’ATAC ha un deficit operativo di 1,3 miliardi di Euro nonostante continue regalie di Stato, Regione Lazio e Comune di Roma. In qualunque altro posto saremmo da anni alla bancarotta conclamata. Per giunta mi ricordo bene di bellissimi lavori di ricerca compiuti da Mario Staderini, quando era in consiglio comunale, che dimostrava contratti dubbi, molto dubbi, tra ATAC e Vaticano, e tra ATAC e Manlio Cerroni, il Re della Monnezza e padrone di Malagrotta, Guidonia ed altre discariche “eccellenti”. Da quando è divenuto segretario nazionale dei Radicali Italiani, Riccardo Magi, che ha fatto una faticosa esperienza in Consiglio Comunale, si è messo a ragionare su come bloccare questo sconcio, ed è arrivato alla conclusione che il referendum sia ancora il mezzo più efficiente e più democratico. Bisogna raccogliere 29mila firme entro il 29 agosto, siamo già oltre le 10mila. Alessandro Capriccioli e gli altri amici che mi onoro di conoscere e stimare si sono di nuovo buttati, ventre a terra, per raccogliere le firme in estate. Mah. sarà una faticaccia. Ma sarà una cosa giusta, sacrosanta, necessaria. Il M5S, come sapete, vuole il contrario. Non vuole il referendum, non vuole la partecipazione popolare, vuole lasciare l’ATAC come è e sperare di venderla in un blocco solo. Naturalmente nessuno la vuole, ed allora il Sindaco Raggi va avanti così, di catastrofe in catastrofe, e poi grida che è colpa altrui e che Renzi o Gentiloni devono regalare i soldi che mancano per far andare avanti le cose così come sono. Mi pare ovvio che i Grillini, che sono stati eletti grazie all’appoggio di lobbies locali, non possano ora contraddire i capibastone che hanno dato loro i voti – in testa i padroncini dell’ATAC. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Qualche giorno fa i rappresentanti del Clan Tredicine, che hanno ottenuto dai Grillini il controllo di tutto il commercio ambulante, dato che non erano d’accordo con una scadenza, sono andati in Comune minacciando a pugni e schiaffi vigili ed impiegati. Nessuno fa nulla. Roma si sta arrendendo. Date forza al referendum dei Radicali Italiani, ve ne prego.

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