L’arresto di Meng Wanzhou, figlia del fondatore del colosso tecnologico Huawei, costituisce, a mio parere, una metafora medievale. La motivazione dell’arresto è incomprensibile (la si accusa, in pratica, di aver venduto componenti militarmente rilevanti della tecnologia americana in telefonini commercializzati in paesi colpiti da embargo) ed irrilevante. L’America di Trump vuole solo mandare il messaggio a Pechino; possiamo colpire chiunque dei vostri, persino la principessa che erediterà l’impero. Siamo in un film di fahntasy, con draghi volanti, cavalieri, druidi ed henrypotters. Ma ciò che mi preme è vedere che questa roba, che si trova ad anni luce dalla nostra vita, è pronta a cambiare profondamente le nostre chances di sopravvivenza. L’essere umano non muta mai. Quando arriva ad un livello troppo efferato di differenza di ceto e complessificazione tecnologica, conlude un giro di quelli descritti da Giambattista Vico. Il potere diviene magico ed ultraterreno, la richezza una variabile irrilevante, di fronte alla capacità, di un solo clan, di cancellare milioni di vite in uno scontro epico contro i poteri avversi. E noi stamo qua a rincojonisse cor folletto Giangiggino ed il satiro Salvino Pecorino…

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