“Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice, solo se lo erano anche gli altri. / Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. / Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita. / Sì, qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come, più di sé stesso”. (Giorgio Gaber, novembre 1992). Dopo una giornata passata in gran parte a studiare i testi di Palmiro Togliatti, aggiungo: se, come dice Gaber, la DC è il responsabile maggiore di 40 anni di cancrena italiana, il Partito Comunista Italiano è il responsabile del tradimento di cinque generazioni di italiani entusiasti, liberi, pieni di voglia di cambiare veramente la vita. La nascita dei movimenti extraparlamentari di sinistra è stata causata dalle bugie del PCI sull’Unione Sovietica, dalla militarizzazione e l’imbecillizzazione forzata dei suoi iscritti, dalla connivenza segreta con la DC, con lo strozzare volutamente ogni anelito di libertà, di anarchia, di cambiamento, di progresso. Con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, ed il conseguente governo di solidarietà nazionale, si è messa una pietra tombale su cento anni di pensiero libero ed appassionato italiano. Gobetti, Rosselli, La Malfa, Spinelli, ma anche Leopardi, etc etc etc. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sputtanata fin nel midollo, la sinistra oggi è senza visioni, senza politica, senza uomini. Di quegli anni rimane solo la militarizzazione del pensiero, la partecipazione alle ruberie, ed un fascismo populista, opportunista, razzista, volgare ed assassino che avvelena le nostre coscienze, infanga le nostre strade, permea i partiti politici (tutti). Negli anni di dittatura, come diceva Sartre, lo spazio che si è perduto nella libertà pubblica diviene approfondimento della coscienza. Si scava dentro di sé, non potendo condividere il pensiero con gli altri. Il potere di oggi ha distrutto anche questo, riempiendo di volgarità ed ignoranza le nostre coscienze, mettendo in dubbio la solidarietà, esaltando un misticismo dell’egoismo che supera persino la paura della morte e della distruzione dell’ecosistema. Non voglio contraddire Gaber, quando dice che Enrico Berlinguer fosse una brava persona. Voglio aggiungere che una brava persona, se manca al proprio dovere politico, ha ugualmente fatto male a tutti. Gaber ha ragione: la nostra generazione ha perso. E ora sono cazzi vostri, se non vi svegliate ed imparate. Ma da sempre, paura e pigrizia dominano sul mondo. Con la differenza che oggi sono considerati valori positivi, propri dell’egoismo issato ad idolo di massa.

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