C’era l’uomo dell’800, che io non ho conosciuto. Poi c’è stato un uomo nuovo, moderno, consapevole, che ha rinunciato a gran parte delle tradizioni per abbracciare il pragmatismo e la sete di sapere. Poi c’è stato l’uomo del Dopoguerra, che ha rinunciato a parte del sapere nella sua smania di costruire. Poi siamo arrivati noi, i primi pigri, che sapevamo benissimo di dover sapere, ma ci eravamo illusi che alcuni passaggi faticosi potessero essere scavalcati con buona volontà e charme – ed oltretutto rimproveravamo, a ragione, la violenza delle generazioni precedenti. Poi sono arrivati i nostri figli, che hanno creduto che le cose esistessero al di fuori della loro fattualità, che qualun altro si sarebbe preso la briga di governare le cose, ed hanno rinunciato alla libertà, da cittadini si sono trasformati (volentieri) in consumatori. Hanno generato una mandria di buoi, che non ha più nessun accesso al sapere, alla consapevolezza, al pragmatismo, all’ideologia, ma che crede per fede, perché non ha nessuno strumento gnoseologico a disposizione. Via via si è rinunciato al sapere. Ma i veri mostri arrivano ora, le locuste che ereditano il mondo: coloro che abrogano i fatti.

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