Giorgio Gaber, 45 anni fa, scriveva: “L’importante, è opporsi alle malattie. L’importante è non invecchiare. Essere vecchi vuol dire non trovare più una parte eccitante e fisica da interpretare… e cadere in quello stupido riposo in cui si aspetta la morte”. Aveva ragione, l’ho sempre saputo. Ma ora che ci sono arrivato, di stupido riposo neanche a parlarne, e nemmeno di rimpianti. Solo tristezza, perché questa lunghissima e straordinaria corsa folle, che è stata la mia vita, è entrata in questa fase finale, senza sogni, senza futuro, senza energia, senza speranze, ma tanto più vera delle migliaia di chimere del passato. Lucio Dalla cantava come bisognasse fare “finta che la gara sia arrivare in salute al gran finale”. Mah. La gara non c’è. Più. Troppo tardi.

Lascia un commento