In un’intervista di un canale olandese, incalzato da un giornalista che mi trovava evidentemente antipatico, mi sono ritrovato a dire cose che credevo scontate e che, evidentemente, non lo sono, perché gli altri ospiti, che erano in sala a Den Bosch, compreso un attivista Grillino (nel Noord Brabant il locale meet-up pare che conti 600 attivisti), si sono messi a gridare allo scandalo. Vediamo quali sono le cose orribili che ho detto. In prima cosa ho ricordato il fatto che il debito pubblico italiano, pur gigantesco (e non motivabile da scelte a favore dello sviluppo, ma spesso con la mera distribuzione di regalie per fini elettorali), è garantito da un risparmio privato che è di gran lunga più imponente di quel debito, pur se viene costantemente e volutamente eroso fin dai tempi dell’introduzione dell’Euro, in una manovra congiunta dei governi nazionali e delle lobbies europee. Ne deduco che i rimbrotti che ci arrivano da Bruxelles non abbiano come logica quella di farci spendere meno, ma piuttosto quella di rendere disponibile a livello UE una montagna di denaro, depositata nelle banche, che servirebbe a banche assetate, ad industrie affamate, a programmi di indebolimento politico dell’Italia che servirebbero a renderci inoffensivi nelle trattative diplomatiche (come se non bastasse la nostra tradizionale e proverbiale ignavia). Ho detto che il simbolo di questa doppia azione tesa ad immiserire l’Italia è.la tassa sulla casa. In Italia le mura domestiche sono l’unico credibile “bene rifugio”, ciò che ogni cittadino sogna di avere e combatte una vita per ottenere. In Italia dovrebbero essere abolite TUTTE le tasse sulla casa, perché colpiscono i più deboli, coloro che sanguinano per quasi tutta la propria esistenza pagando un mutuo. Nel 2014, tra IMU e TASI, i cittadini hanno versato allo Stato circa 24 miliardi di tasse sulla casa (http://www.finanze.it/…/Docume…/Varie/Relazione_IMU-TASI.pdf). Al contempo il valore di mercato del patrimonio immobiliare italiano (una delle principali garanzie dei patrimoni privati) è sceso dell’11,65%. Il debito pubblico è di circa 2100 miliardi (dati 2014), ma i patrimoni privati sono il doppio di quella cifra, tendenza a crescere (http://www.ilsole24ore.com/…/il-paradosso-due-italie-ricche…). Al contempo, le banche non sostengono più né la produzione, né il commercio, se non ci sono proprietà immobiliari a garanzia. La piccola e media impresa, spesso a conduzione familiare, si viene quindi a trovare nell’impossibilità di intraprendere o difendere un’attività economica che crei plusvalore, se la casa “scompare”. Tassare la casa, quindi, vuol dire colpire dritto in mezzo alla fronte i più deboli, con effetti disastrosi, come mostrano anche i dat della Banca d’Italia (che pure non è più indipendente, ma prezzolata, controllata dalle banche le cui attività avrebbe dovuto controllare). Mi si controbatte che lo Stato abbia portato le cifre che hanno contentato tutti senza alzare le tasse. Primo: le tasse le hanno alzate eccome. Secondo: la manovriina sostiene che accadranno alcuni miracoli nel gettito fiscale diretto ed indiretto. Il Grillino olandese (sorprendentemente) mi dice che devo credere ai dati dello Stato, e che su quei dati è giusto che vengano contratti prestiti. Sono esploso in una risata, ed ho detto: allora abbiamo la risposta giusta alle esigenze della congiuntura: dato che i dati di Padoan sono cifre sparate a caso, per salvare l’Italia basta lanciare i deriivati sulle partite a tresette, i bond sulle scommesse clandestine ed i fondi d’investimento sul viagra. Ma anche in quel caso, guai a tassare le case. Scommettere sull’Albinoleffe, giocare con gli amici e poi farsi una ripassatina all’escort di quartiere sono attività che si svolgono al chiuso, non si può mica farlo al bar o al banchetto delle firme delle primarie di chicchessia.

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