Lunga conversazione con un dirigente locale del PD, che negli ultimi mesi aveva ragionato sulla possibilità di abbandonare questo partito per andare con i dissidenti, e poi alla fine è rimasto. Non concordo con nessuna delle sue argomentazioni, i suoi dubbi mi paiono il frutto di questa stagione disgraziata in cui fare politica pare divenuto impossibile, perché gli unici ad accettare uno scontro sulle idee sono i Grillini, che però, purtroppo, rifiutano per preconcetto ogni dato “falsificabile” (nel senso dell’epistemologia popperiana) di realtà e di coerenza e quindi non sono un referente credibile, democratico ed affidabile. Sono una setta religiosa. Ho capito che nel sempliciottismo generale, ognuna delle formazioni accreditate di un risultato elettorale superiore ad un eventuale sbarramento alla tedesca al 5% (che ci farebbe bene, secondo me) sia il seguente: “noi abbiamo alcuni punti ineludibili. Ottenuti quelli, gli altri problemi si risolveranno da sé. Se non li otteniamo, allora inutile discutere, l’Italia non può essere salvata”. L’elenco di questi capisaldi va dalla lotta contro gli immigrati alla vendetta contro chi non ha votato per Renzi al referendum, da un’adesione cieca ad un programma suicida di privatizzazioni all’aumento delle tasse, dalla punizione economica dei politici allo scaricabarile sulla responsabilità dei problemi che non si sa come risolvere. Qualche esempio. La Lega Nord vuole che si chiuda la porta in faccia agli stranieri e contestualmente si risolva il problema della disoccupazione. Salvini sostiene che queste due cose siano strettamente connesse. Buttiamo i negri a mare e dividiamo tra i nostri i lavori che restano liberi. Usciamo dall’Euro e svalutiamo fino a tornare competitivi, riduciamo le tasse. Tutte cose possibili. ma irrilevanti, se non dannose. Risolvere il problema dell’immigrazione (che è necessario) non sposta nulla. Dentro o fuori da Euro e UE contiamo zero, perché abbiamo poche aziende che tirano (a prescindere da quella decisione) ed il resto del Paese che è andato a farsi fottere. 100mila negri in meno non cambiano l’efficienza della burocrazia, non cambiano la Pubblica Amministrazione, non fanno funzionare la giustizia e le infrastrutture, non fanno ripartire la ricerca scientifica. Il non aver risolto quel problema non ci esime dal risolvere i problemi veri. Ma Salvini chiede i voti sugli immigrati per fare cose poi dannose o sconosciute sugli altri temi. Quanto al PD, i disastri generati da Renzi (connivenza ed impunità per le banche che truffano i clienti, occupazione militare dei media come Berlusconi non avrebbe mai avuto il coraggio di fare, gestione clientelare della cultura, una serie di riforme rivelatesi una catastrofe, etc.) sono purtroppo replicabili, perché non esiste alcun progetto politico che sia possibile discutere o persino (su alcuni temi) conoscere. Se cercate sul sito del PD, non esiste un programma, ma solo pagine tematiche, sulle quali vengono pubblicati comunicati stampa di leader del partito. Dibattito interno: non pervenuto. Se un tema non finisce in bocca ad un Gauleiter renziano, non esiste. Lo stesso discorso vale per Forza Italia, che sul proprio sito rimanda ai programmi dei Governi guidati da Berlusconi nel corso del suo ventennio. Il Movimento Cinque Stelle, tuttora, ha un programma che può essere consultato in pochi minuti. Chiaro, leggibile, ma purtroppo non discutibile. La mancanza di democrazia e di trasparenza in seno a questa forza ecclesiale sono divenuti un marchio di fabbrica. Chi di loro ha responsabilità di governo, troppo spesso, tracima nel ridicolo. Come il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, che finalmente ha riunito Giunta e Consiglio Comunale (lo fa molto di rado, perché ogni volta crea un casino). Si è deliberato. Cosa? Di salvare ATAC? Di capire come gestire AMA e l’immondizia? Delle buche e del traffico in tilt? Dell’arroganza della burocrazia amministrativa capitolina, vigili in testa? Dello Stadio della Roma, che la Giunta Grillina sta trasformando in un ecomostro finora inimmaginabile? Del deficit, che il M5S sta allargando come un bimbo che cerca l’acqua in spiaggia con una ruspa che scava gallerie ferroviarie? Dell’ACEA e del disastro ad essa connesso? Nossignore. Raggi e la sua Giunta votano un ordine del giorno nel quale si esige (aiuto! accorruomo!) che il governo risolva la grana di Alitalia salvaguardando le professionalità presenti nell’azienda (traduco: senza licenziare nessuno). Una cosa ovviamente impossibile, e su cui il Consiglio Comunale ha competenza zero zero carbonella. Di D’Alema e Bersani non parlo. Va bene pure sparare sulla Croce Rossa, ragazzi, ma non su malinconici bacarozzi che rappresentano lobbies esautorate dalla storia. Mi rendo conto che esistono tifosi dell’Albinoleffe e della Lettomanoppellitana e che hanno diritto e dignità di esistere, ma direi che si tratta di organizzazioni che incidono in modo residuale sulla complessità dell’intero movimento calcistico. Dopo il voto, alfani, bersani, catamarani, verdiniani, ed altre specie ormai in via d’estinzione, si estingueranno, semplificando lo spettro desolante della scena politica. Almeno questo. Per far funzionare un movimento politico servono tantissimi soldi ed una leadership univoca. Pochi punti, chiarissimi, sui quali raccogliere denari da aziende che abbiano interessi da difendere. Qui nessuno osa dire che chi ci governa dovrebbe difendere gli interessi dell’Italia, non importa se dentro o fuori dall’Europa ed altre minchiate estetiche. Avete visto quale è stata la prima mossa del Presidente francese Macron? Un appello agli scienziati di tutto il mondo. Venite in Francia, abbiamo bisogno di voi, vi daremo la possibilità di realizzare i nostri sogni. E Trump? Continuo a pensare che sia un pazzo pericoloso, ma intanto è andato in Arabia Saudita ed ha firmato contratti per forniture militari per decine di miliardi. In Italia le campagne pubblicitarie dei partiti hanno soltanto lo scopo di raccogliere denaro. Guardatevi le loro pagine web, lo sparano in prima pagina, senza pudore. Servono soldi, non idee, non dibattito, non proposte. Quelle vengono decise e negoziate autocraticamente da una leadership commerciale, non importa se siamo il PD, il M5S, o chiunque altro. Fare politica è impossibile. Aderire a piccoli movimenti (peraltro ancora più litigiosi di un nido di vespe nutrite con gas esilarante) non porta a nulla. L’ultima speranza, Fermare il Declino, è franata per lo stesso motivo per cui non posso votare PD, M5S e compagnia cantante: chi era alla guida cercava solo soldi da possibili sponsor, ed era sostanzialmente matto e bugiardo. Eppure una soluzione va trovata, e va trovata alla svelta. Scrivere un blog appassionato e noiosissimo su Facebook, come faccio io, alla lunga è patetico. Va bene la testimonianza, ma mentre io sono qui ed insieme a voi colleziono emozioni e “like” elettronici, il treno continua ad accelerare ed il Muro dello Schianto è sempre più vicino. Sono veramente disperato, non so cosa fare.

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