Magari sbaglio, ma il suffisso -ellum, in latino come in italiano, è diminutivo, se non vezzeggiativo. Sicché una legge chiamata Mattarellum parrebbe come una sciocchezzuola commessa da colui che oggi è presidente della Repubblica. Sia come sia, da allora in poi qualunque fesseria di correzione della legge elettorale si becca il suffisso -ellum, ed anche il tradizionale sistema tedesco, che esiste da quasi 70 anni, diventa Germanellum o cosa simile. Che fastidio. Anche perché denota il fatto che la legge elettorale, nelle intenzioni di chi la vota, sia una cretinata strumentale, non importa da quale parte venga proposta. Per contribuire al dibattito, mi sono venute in mente altre possibili leggi elettorali che, se applicate, risolverebbero per sempre il problema della governabilità e ci farebbero risparmiare una valanga di denaro. Il Puttanellum. Vince chi rende giulive più veline nell’arco di 24 ore. Beppe Grillo perde alla grandissima. Berlusconi non si risparmia, ma non ha l’età. Renzi è certamente un eiaculatore precoce, Matteo Salvini vince e regna su un Paese che viene suddiviso in ducati come nel medioevo. Il Pedicellum, che consiste nel contare i brufoli schiacciati da una squadra di estetiste guidate dalla Minetti e dalla Santanché. Per fortuna non so chi vinca, mi manca questa competenza, ma almeno si tratta di un criterio oggettivo di selezione della classe politica. Il Deficellum: Di Battista e Razzi vincono a tavolino, e vengono nominati a vita Primo Ministro e Ministro degli Esteri. Una vita breve, perché Razzi scatena la Terza Guerra Mondiale insieme al dittatore Nordcoreano, e Di Battista, alla pima visita ufficiale all’estero, si fa ammazzare da chicchessia – ha un faible per farsi odiare d’istinto, ma poi, parlando, è capace di peggiorare verticalmente la situazione. Ma quello che preferisco è il Balotellum. L’attaccante del Nizza tira a casaccio in una rete divisa in settori. Vince il partito collegato alla parte di rete in cui Balotelli infila la porta. Se manca la porta, allora vince Pisapia. Purtroppo, dato che non sa contare fino a dieci, non sarà possibile onorare il calciatore con una responsabilità di governo. Oppure sì, sono io che ho scarsa immaginazione.

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