– Francesco. Ed altri dieci straordinari ragazzi. Ma Francesco. E bravo anche Rudy. Ma Francesco. Francesco, Francesco, Francesco Totti. Il bambino che è in me saluta il cavaliere dei sogni, il Peter Pan che vola, incespica ma continua a volare, colui che non saremo mai, perché va oltre l’ostacolo – non da robot, ma da ragazzino di borgata, semplice e appassionato. Dite ciò che volete, ma Totti è una cosa pulita da festeggiare. Non importa cosa accadrà domenica con arbitri italiani in campo. La stampa inglese stamattina ne tesse le lodi in lungo e in largo. Lo paragona a Giggs, ma scrive: “Francesco Totti ha dimostrato soprattutto fuori dal campo che essendo seri, coerenti, appassionati e sicuri di se, si diventa un esempio. Mr Giggs ha sprecato un capitale immenso di credibilità. Per questo Mr Totti regala meraviglie in Champions League e Mr Giggs non più”. Alla BBC un giornalista inglese, in un italiano stentato, chiede rispettoso: Signor Totti, quando le hanno lanciato la palla, lei aveva davanti a se 60 yardes di campo e tre ragazzi di 20 anni che correvano contro di lei. Lei è stato più veloci, nonostante i suoi 38 anni. Come ha fatto? Francesco ha tirato su col naso e, guardando a terra, ha detto: “Me so’ detto: cori Francé, perché questa potrebbe essere l’ultima corsa”. Lo amo, ho gli occhi gonfi di commozione.
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