– Sono andato al Circo Massimo a vedere i Grillini ed ho visto tutt’altro, sono rimasto davvero sorpreso. Beppe Grillo ha parlato di fronte a pochissima gente (dicevano 10mila, ma io sono stato a tanti concerti rock, secondo me erano a stento mille persone) ed ha detto una cascata di sciocchezze stanche, senza verve, solo stremato livore, nessun contenuto. I motivi, secondo quello che ho capito (c’erano decine di “esperti” a pascolare, ma come ad un concerto di una rockband degli anni 70, gli esperti sono semplicemente coloro che hanno a casa tutti i dischi, temo), sono diversi: a) il Movimento si è sbriciolato, perché ogni amministratore locale ha il proprio circoletto di amici, ha cercato di alzare la voce e Grillo l’ha preso a badilate retoriche sul capoccione; b) il Movimento si è sbriciolato, perché ogni parlamentare sta cercando a modo suo di ambientarsi all’interno della casta: alcuni delirano, altri straparlano, altri si incontrano con colleghi di altri partiti alla buvette, altri parlano di calcio, alcuni pregano, altri sacramentano, altri cercano da bravi di imparare e capire prima di aprire bocca, ma poi hanno la lingua più veloce del cervello, come me, perché sono intrisi di rabbia, insicurezza, frastornata confusione;
c) il Movimento si è sbriciolato, perché la gente è delusa dalla incapacità di incidere. Mentre i Radicali degli anni 70 facevano baccano ma poi, con i referendum, dimostravano di saper fare politica, costoro mostrano solo una gaberiana ansia colitica; d) il Movimento si è sbriciolato, perché Grillo e Casaleggio hanno cacciato via troppa gente ed ora sono per giunta stanchi e depressi (Beppe Grillo lo ha detto dal palco, quindi mi sembra una tesi credibile – l’uomo vive il tutto come se fosse il personaggio di un musical sulla vita di Elvis Presley, nel quale film lui naturalmente recita il ruolo di un Elvis distrutto dal successo e dal poco vero e disinteressato amore dei suoi fan); e) il Movimento si è sbriciolato, perché non è mai stato una cosa seria, e segue ora lo stesso destino delle trasmissioni TV di Santoro, Floris e quella scellerata di Sabina Guzzanti, che corre contro l’On. Di Battista a chi la dice più stupida ed antidemocraticamente offensiva – la gente si è annoiata, seguiva quelle trasmissioni finché ha creduto che la crisi fosse una moda. Ora anche i più superstiziosi si stanno accorgendo che i soldi sono finiti, come in “L’ultima spiaggia” di Nevil Shute, si ammazzano comprando cose inutili e drogandosi di pericolo, come Thelma e Louise che accelerano di fronte allo strapiombo. Ma poi ho pensato: siamo in Italia, e Beppe Grillo ha ottenuto ciò che voleva. Ora è alla pari di Alfano, Salvini, Berlusconi e Renzi. E non sa cosa fare. Quindi organizza queste cose inutili: le Feste dell’Unità organizzate dalla DC sono ancora una cosa efficiente, perché lì i politici vengono a fare i comici, qui dai Grillini i comici si ostinano a voler recitare da politici. Un bagno di sangue anche economico, direi. Quindi il Movimento non si è sbriciolato. Alle prossime elezioni potrebbero ugualmente accaparrarsi quel 40% di voti di quelli che avevano avuto speranza in Matteo Renzi e che ora si stanno disperando. Poi lo riperderanno, perché non sono che sabbia, fango e vento, come tutti. Ripenso alle parole di Ugo La Malfa, scritte quando cadde il governo Parri, 65 anni fa. La centralità suicida del PCI e della DC ha riesumato i fascisti ed ha cancellato la speranza di una rivoluzione liberale, in senso gobettiano, o mazziniana, in cui ogni cittadino venisse valutato, premiato o punito in base alle sue responsabilità. Con l’accordo tra De Gasperi e Togliatti, che poi fu l’accordo eterno fra i loro lustrascarpe, Andreotti, Pajetta e D’Alema, la vita politica italiana si è basata sullo scambio tra voto ed assunzione assitenzialista, accompagnata da un’estrema elasticità della giustizia, che ha permesso naturalmente anche l’infiltrazione e l’affermazione di organizzazioni criminose e società segrete. Ma la gente era convinta, come Berlusconi, di vivere che nella sua arrogante ignoranza chiama “liberalismo americano”, un pasticcio in cui ognuno si fa i fatti suoi e nessuno viene a controllare se rispetti le regole. L’Altra Italia, sognata da La Malfa, venne ammazzata lì, e viene sacrificata sul Golgota della nostra incapacità di crescere ogni volta che la situazione diventa talmente grave da svegliare quella parte di cittadini che vorrebbe, ma non ha più un riferimento, né culturale né politico. Difatti gente come me, che si è sempre altezzosamente creduta molto più a sinistra del PCI, ha vissuto altrove. Ora soffriamo, ma siamo eunuchi, non sappiamo più che fare. Quindi i Grillini. Beppe, come Nerone, impugna la lira e canta, è terroristicamente patetico. E poi la fine dell’Impero, Romolo Augustolo, i secoli bui della barbarica dominazione cristiana, questa religione oscurantista che ha coperto di sangue quasi mille anni di storia europea, prima che i musulmani imparassero il giochetto e cominciassero a giocarlo anche loro. Che rabbia, che stanchezza… Quindi sono qui, sulla cornice del Circo Massimo, penso all’Imperatore Adriano ed al suo fallimento, ed alla mia pochezza. Penso a Piero Gobetti ed alla mia pochezza. Penso al giovane Sonzogno, che dopo l’Unità venne a Roma da Brescia a fare il giornalismo di inchiesta e venne ucciso a coltellate da una congiura congiunta di socialisti e monarchici. Penso ad Antonello Venditti ed alla romanità, a coloro che non ci son più. Ma devo restare sveglio. La scena è apparentemente vuota. Dopo la delusione del concerto di Grillo, dato che il bar e la musica qui fanno schifo e non ci sono ragazzine vogliose, se ne sono andati tutti. “Restano sparsi disordinatamente i vuoti a perdere mentali abbandonati dalla gente”. Edoardo, che mignotta che sei diventato. Avrei dovuto saperlo già 40 anni fa. Come duemila anni fa, la resistenza continua segretamente, nelle cantine della cultura indipendente, senza che ve ne sia nemmeno la coscienza…
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