– Mi permetto di copiare un post di Claudia Salvatore per spiegare la situazione nella quale versa il Comune di Roma nelle mani del Sindaco Ignazio Marino: “Il trenino non passa, Bloccato il 409, rotto il treno per Trastevere. Corro sotto il sole ed i 34 gradi in tangenziale. E dopo una bella mattinata di bestemmie, nel pomeriggio si rompe pure il trenino. Di nuovo a piedi. Fattela ‘na corsetta Clà”. Claudia appartiene (Claudia mi scusi se mi permetto di dare un giudizio) ad un numero enorme di ragazzi intorno ai 30 anni che, nonostante la disperata situazione del nostro Paese, lotta con successo non solo per sopravvivere, ma anche per vivere più che dignitosamente lottando per affermarsi come attrice e performer. Una persona decisa, seria, intelligente. Claudia ha scritto queste righe circa sette ore fa ed io, essendo fuori Italia per lavoro, ci ho messo un po’ a fare qualche controllo. Ciò che Claudia racconta corrisponde ad una sorta di strategia messa in atto di comune accordo fra chi decide all’ATAC e chi finge di decidere al Comune. L’ATAC costa cinque volte ciò che dovrebbe costare, perché: a) qualcuno ruba; b) ci sono troppi dipendenti ma pochissimi piloti; c) gli autobus si rompono continuamente e non c’è chi li possa riparare; d) quasi nessuno paga il biglietto. Il Comune prima faceva pippa, come si dice qui a Roma, e pagava la differenza. Ora non più, perché il Governo nazionale obbliga la Giunta Comunale a tornare al pareggio di bilancio. Quindi l’ATAC ha iniziato a diminuire le corse, a togliere autobus dalla strada, a separare il centro dalle periferie smettendo di servire i quartieri esterni con i mezzi su ruota. Visto che la gente continua ad abbozzare e non succede nulla, ora siamo al sabotaggio dei treni e della metropolitana. Qualcosa non va? Lasciamolo lì. Se qualcuno protesta, si risponda: non ci sono i soldi ed il personale per risolvere, riparare, sostituire, integrare. Dato che l’ATAC ha in gestione anche i semafori, a partire da aprile un semaforo su dieci ha smesso di funzionare. Non li ripara nessuno.
Qual è la strategia del Sindaco, oltre a piagnucolare con il Governo nazionale e far fuori tutti gli assessori che gli fanno capire che bisogna intraprendere misure serie ed efficienti? Chiude le strade. Addirittura ha deciso che nelle strade che chiuderà non possano passare né i bus né i taxi. Per me che vivo a Via Baccina è l’isolamento totale: niente mezzi sui Fori Imperiali, niente mezzi su Via Nazionale, niente mezzi su Via Cavour. Ed alle fermate della metro imperano le bande di coloro che ti prendono a pugni e sputi se non dai monetine. Il personale di controllo non c’è più.
Ci sono due sole ipotesi praticabili. La prima: Ignazio Marino è un demente, che ha bisogno immediato di cure psichiche e deve lasciare il mandato. Le cose peggiorano e lui lascia fare, impuntandosi solo sulla pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali. La seconda: Marino ed il PD di Goffredo Bettini e degli altri capataz romani ha in mente un piano terrificante che viene messo in pratica con un cinismo che fà accapponare la pelle: trasformare Roma in una costellazione di piccolissimi territori separati, irraggiungibili, nei quali solo chi fà parte di una ristretta élite (ovvero è un politico o fà parte della manovalanza del crimine organizzato) ha la libertà di spostarsi. Gli altri restino a casa, la smettano di cercare un’occupazione e, dato che le tasse continuano a crescere a ritmo mensile, per favore lascino la città. Il mercato immobiliare è comunque dominato da gruppi che pagano subito, in contanti, appartamenti che nemmeno vanno a visitare – le pubblicità le si trovano su ogni cartello stradale… Impressionante: nemmeno le dittature più sanguinarie del ventesimo secolo avevano mai avuto il coraggio e la perfidia di procedere in questo modo. A parole si vuole chiudere la città la traffico privato, in realtà si obbligano i cittadini a comprare auto e ad usarle. Ignazio Marino, intanto, rimprovera gli altri politici di immobilismo. Meno male che stanno fermi, mi viene da pensare. Se Marino è il nuovo che avanza, aridatece Clelio Darida.
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